Avere la faccia giusta per diventare Presidente degli stati Uniti d’America è un valore aggiunto. E lui, Gary Hart, senatore del Colorado aveva sorriso attraente, occhi profondi e orizzonte aperto. Lui, ad un certo punto, decise di mettersi in gioco, di provare a diventare il presidente degli USA. Ci tentò nel 1988 ed era il favorito per il suo partito, il partito democratico. La corsa, però, fu interrotta a causa di uno scandalo sessuale: il senatore pare intrattenesse una relazione con la modella Donna Rice. Il bel Gary non gridò al complotto, non chiese, comunque, di continuare a partecipare alla corsa verso la Casa Bianca e non pretese agibilità politica. Fece però una cosa stupefacente: si ritirò di buon grado dalla competizione e il partito democratico quelle elezioni le perse a discapito di George Bush. Lui ritornò al suo lavoro: docente all’Università di Denver. Il 4 maggio del 1988, Hart annunciava di ritirarsi dalla scena politica e, dopo qualche mese, si dimise da senatore. Questa storia, che ricordavo benissimo, non può regalare nessun parallelismo su quello che succede in Italia, paese sicuramente meno bigotto degli Stati Uniti ma, soprattutto, popolato da politici di ben altra risma, che non si fermano neppure davanti alle notizie di reato, figuriamoci per una relazione extraconiugale. I nostri politici, d’altronde, lo hanno dimostrato in molte occasioni: sono molto legati alla casa e alla famiglia e non si dimettono perché hanno il mutuo da pagare.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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