Potrei accendere un incenso, consiglio anche a voi la bacchetta Erotico: fa svenire piacevolmente gli ormoni. E anche lasciarli svenuti e basta, sia chiaro. Potrei magari dare una passata di scopa a questo canile nel quale dimoro. Potrei. O potrei scrivere un altro capitolo di romanzo, o poesie. O giocare a inventare progetti teatrali. O fare un altro dei miei quadri che neanche ve lo immaginate quanto mi renderanno famosa e ricca, a breve. Potrei. E invece ho un ragno peloso nel cervello da un paio di giorni (paio alla sarda, quindi almeno otto giorni). Tale ragno peloso – diciamo che è anche verde scuro – sta mettendo a dura prova la bella frase Peace and Love. Sta uccidendo Ghandi e pure quell’altro, uhm…Osho? Si è già divorato I have a dream pappagallato da un certo Presidente pure Nobel gran paciere. Quando ero piccola, giunse a casa un pastore tedesco rabbioso. Babbo gli mise il nome di un americano condannato alla sedia elettrica o alla camera a gas, boh, e tanto ne parlavano al tg, di quell’assassino. Avevo paura di lui anche se intuivo l’America assai distante. Anche del cane avevo paura, mi pare fosse una cosa tipo Cessmann, il nome. Potrei sbagliare, ormai è trascorso quasi un secolo. Però ricordo che in famiglia eravamo tutti dispiaciuti di questa faccenda della pena di morte. Ci sembrava un abuso sulla vita altrui, nonostante l’efferatezza dei crimini. E così, con questo pensiero, sono cresciuta. Peace e Love. I ragni pelosi verdi hanno denti da pescecane. Forse li conoscete anche voi, da un po’. Tipo che un giorno capita che uccidono Cecil e il nostro desiderio nei confronti del carnefice, espresso senza vergogna alcuna è, Se ti avessi tra le mani ti decapiterei come hai fatto tu con il leone. Hanno decapitato anche un custode di meraviglie, alcuni giorni fa. Incontrarli faccia a faccia questi folli? E che cosa si augura a un piromane? Lo sappiamo. Ai razzisti diciamo, Voi al posto loro, annegati e gonfiati nell’abisso. A quell’elicottero che ieri ha lanciato dalla purezza celeste secchiate di petali di fiori sulla salma di uno dei boss più pericolosi della nostra bella italietta, cosa abbiamo augurato?, Ti squartarassi sul Comune di Roma e pure sul Vaticano. Taccio su ciò che almeno io ho pensato (cose brutte) su Marino e su Francesco. Dunque. Io a Peace e Love non ci credo più. Gli esempi che ho fatto sopra sono una minuscola porzione del danno che sta subendo la mia coerenza. Confesso d’aver imparato a pronunciare le peggiori maledizioni coniate dalla mia lingua sarda-campidanese. E so insultare divinamente: potrei fare laboratori mirati. Il primo coglione che mi si avvicina lo desidero morto di tetano: malattia che spezza ogni osso. Questa sono diventata. Reinserimento? Pene da scontare in galere democratiche? L’80% di me ancora lo pensa. Il 20% urla sinceramente, Crepa adesso pezzo di merda! Salvatemi.
Savina Dolores Massa
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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