Se avete nove minuti per sorridere e riflettere vi consiglio un bellissimo video che trovate su youtube: il sarchiapone, con Walter Chiari, Carlo Campanini e una strepitosa Ornella Vanoni. La “scenetta” (una volta si chiamavano così) è del 1973 e davvero, riguardandola, si capisce quanto bisognava essere davvero bravi per essere spontanei. L’ho rivista qualche mese fa e subito mi è venuto in mente il nostro mondo multimediale dove tutti sanno tutto e sanno di tutti. Così come il buon Walter Chiari insieme ad Ornella Vanoni che, pur non sapendo neppure cosa potesse essere “il sarchiapone” discettavano a livelli anche scientifici partendo dal presupposto “chi vuoi che non conosca il sarchiapone?” Vi ricordate lo scorso anno cosa è successo dopo la cattura del latitante Graziano Mesina? Si è scatenato il grande mondo dei tuttologi pronti a spendere parole in commenti truci ed esilaranti sotto la notizia dell’arresto. Popolo che, ben inteso, discetta ormai di tutto: dalla pillola antiabortiva alla teoria della relatività. Nel caso di Mesina i commenti si dividevano in diverse schiere: innocentisti, complottisti, buttachiavisti, saggisti, penadimortisti, montecitoristi (nel senso di mettere in galera quelli del parlamento anziché Mesina, un classico) e nessuno che conoscesse, davvero Mesina. Nessuno che ne tratteggiasse, per esempio, il suo profilo criminale, la sua lunga catena di reati compreso lo spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti che accollata ad una persona qualsiasi diventa esecrabile ma siccome lo ha commesso Mesina la questione è diversa. Mesina è come il sarchiapone di Walter Chiari: nessuno, in fondo, conosce tutti gli aspetti ma tutti, senza nessuno straccio di analisi si sentono in dovere di dire qualcosa: quelli che lo vogliono morto, appeso, libero, al parlamento, in regione, alla macchia. Tutti conoscono il sarchiapone ben sapendo di non conoscere assolutamente nulla. Oggi ricorre l’anniversario della morte di Walter Chiari: ci ha lasciato il 20 dicembre 1991. Troppo presto. Mi sarebbe piaciuto che fosse ancora qui, con noi, a spiegarci il sarchiapone.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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