Le favole rimangono il più delle volte delle favole. Come questa storia del pandoro Melegatti che pareva avesse tutti gli ingredienti per diventare una soffice storia da raccontare: c’era il Natale, la neve, le famiglie che si coalizzavano per acquistare il pandoro, l’amore e la passione per il lavoro, la difesa della dignità; ma non ha funzionato. Ad un certo punto è arrivato l’orco cattivo che ha divorato le speranze e la possibilità di riuscirci e tutto è precipitato. L’orco cattivo, in questo caso, è “il mercato”, quel luogo dove tutti giocano al ribasso in nome del profitto e della libera concorrenza: è il mercato, bellezza. La Melegatti si è trovata davanti dei prezzi davvero impossibili da sostenere, soprattutto se è una fabbrica in crisi: il pandoro, quello della concorrenza, costa meno del pane. Un suicidio. Le favole hanno sempre un lieto fine ma non sembra questo il caso: oggi si produce e si arriva sugli scaffali per pochissimi centesimi perché è la quantità che costruisce gli utili. Mai avrei pensato che la bellissima frase di Totò potesse, un giorno, diventare lo slogan di questo mondo liquido: “E’ la somma che fa il totale”. E i conti alla Melegatti non tornano. Ma questa azienda messa in crisi dalle liti tra le due famiglie principali azioniste ha davvero distrutto una favola tipicamente natalizia. Lo stabilimento inaugurato a febbraio ora è chiuso. Gli operai non mollano e ci provano, fino all’ultimo Questa mattina la produzione ha sfornato l’ultimo pandoro del 2017. L’assemblea che si è riunita alle 12.30 ha dato il via libera a un nuovo giro di cassa integrazione. Fino alla Befana. In attesa che gli eventi possano non tanto riportare tutto alla normalità, quanto a provarci. Non è tempo di miracoli, è vero, ma se tutti lasciassimo perdere almeno per un attimo il prezzo più basso e “in culo al mercato” acquistassimo il pandoro Melegatti, potremmo dire che non sempre sono i cattivi a vincere e che certe volte la somma della solidarietà fa un totale più bello, vicino agli operai e alle famiglie del Pandoro Melegatti. Chi è disposto a farlo?
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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