Io ci ho abbastanza soldi che quando mi incazzo o ci ho i pensieri e mi brucia lo stomaco mi compro una medicina che costa dieci euri. Dice il dottore che non può più mettermela nella ricetta che in farmacia me la danno gratis o quasi perché ora lo Stato quelle pastiglie le dà gratis soltanto a chi ci ha l’ulcera. E io non ce l’ho. E gli chiedo -E se per non spendere i dieci euri mi tengo i dolori allo stomaco? -Cazzi tuoi, continui a stare male. Però è possibile che così ti viene l’ulcera e allora quella medicina ce l’hai gratis. E quindi mi fa quella ricetta che la medicina la devo pagare. Vado in farmacia e la signorina in camice gentile anche se c’è la fila si lascia attaccare bottone e mi dice che quella medicina ormai la vende soltanto a chi la paga euro su euro perché i dottori in ambulatorio non la possono prescrivere più a gratis se non sei molto malato Insomma, alla fine se io ci ho dieci euri da spendere in medicine senza togliermi il pane per mangiare, sto sano; se uno non ci ha i dieci euri se ne sta ammalato e forse si ammala anche di più. Io non è che ho studiato tanto tanto, ma le elementari le ho fatte tutte e me lo ricordo un libro di lettura dove c’era uno che andava in giro per le case dei poveri a portare le medicine e mi sembra che lo avevano fatto santo o roba così. E mi ricordo che anche quand’ero piccolino – e sono un sacco di anni fa, che la guerra non è che era finita da un secolo – mi sembravano cazzate dei preti. Perché mi dicevo boh a me mi sembra che le medicine ce l’hanno tutti quelli che conosco. E io conoscevo gente ricca e gente povera. Ma non è che adesso invece le medicine, tutte quelle che servono, ce l’hanno soltanto i ricchi? Boh, speriamo di no. Perché allora vuol dire che il mondo sta diventando peggio di come quando ero piccolo che a ricordarmelo ora era umbè bello perché quando sei bambino e poi ragazzo è tutto bello, però poi, insomma, di miseria già ce n’era. E anche di cose che non erano molto giuste. Speriamo, perché questa cosa delle medicine mi fa un po’ di paura. E i dirigenti dell’Asl o come si chiama adesso dice che è una vittoria di tutti quando il bilancio va bene ma poi se al pronto soccorso non hanno le medicine anche per le urgenze grazie al cazzo che il bilancio va bene. Come quando sono caduto e mi si apre la fronte e mi portano al pronto soccorso. E il dottore mi dice -Ce la fa senza anestesia che anestetico ne abbiamo poco e ci serve per le cose gravi? -E quanti punti mi deve mettere, dottò? -Boh, saranno una quindicina. Dev’essere che ha visto la faccia spaventata che ho fatto e ha detto subito -Tranquillo, già gliela faccio l’anestesia. Capito? E’ come se io lascio moglie e figli senza mangiare e poi mi vanto che il mio bilancio va bene. E cosa mi serve il bilancio se non do da mangiare a mia moglie e ai miei figli? Boh. E mi hanno detto anche che ci sono risparmi dappertutto, nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, anche con quelli che devono stare sempre a letto e li mandano a morire a casa io a quelli che non hanno il becco di un centesimo non lo quanti dottori ci sono che vanno a trovarli e gli fanno le ricette per le medicine degli ultimi giorni che stai morendo ma almeno soffri di meno. Non lo so di chi è la colpa. Quelli di destra dicono che è dell’Europa. Ma io non lo so cosa cazzo è l’Europa, di preciso. Secondo me è colpa dei finanzieri. Non le guardie di finanza, dico i finanzieri delle borse e delle banche, quelli che si fanno i soldi senza dare lavoro alla gente. E quindi la destra se ne deve stare zitta perché gli amici dei finanzieri sono sempre stati loro. A tanti amici miei li hanno fottuti e hanno votato per loro ma a me non mi fottono. Io continuo a ragionare come ragionavamo in sezione, quando il compagno Salvatore ci ricordava che il mondo cambia, che la “società si fa complessa” però alla fine ci sono sempre i ricchi che vogliono fottere i poveri per diventare sempre più ricchi. Quando il compagno Salvatore è morto io ho continuato a votare il partito. E quando il partito ha cambiato nome ho continuato a votarlo. E quando ha ancora cambiato il nome ho continuato a votarlo. E poi ha cominciato a dire cose strane e ho continuato a votarlo. Ma ora questa storia delle medicine mi sta davvero preoccupando. Dice che anche il cancro non è che i ricchi e i poveri in Italia se lo curano uguali. C’è roba che costa, se sei ricco ti salvi la ghirba se sei povero… boh. E quindi queste elezioni, quando ho sentito gente che sta nel mio partito vantandosi che i conti della sanità noi sì che li sappiamo tenere a posto nei posti dove la sanità ce l’abbiamo noi, mi sono rotto i coglioni e non ho votato il mio partito. Quali conti? Io mi ricordo il compagno Salvatore che si era incazzato con un nostro compagno sindaco di un paesino piccolo piccolo che si vantava del bilancio in attivo -Ma matto sei o coglione? I soldi del Comune li devi spendere per la tua gente e soprattutto per quelli che ne hanno di meno. Quando lo ricordo adesso, quel discorso, mi rispondono che non è più così, che purtroppo bisogna fare i conti con la crisi, la “nuova economia” e compagnia cantante. Boh. Io penso che sia la solita cosa che i ricchi vogliono diventare troppo ricchi se non li controlli e siccome noi non li controlliamo più il mondo sta andando a rovescio. E così io i miei compagni non li ho votati, questa volta. Però il giorno che li vedo incazzati a gridare in strada perché non danno le medicine ai poveri, beh, allora non solo li torno a votare ma scendo anche io in strada, me li bacio tutti uno per uno e mi unisco a loro.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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