In periodo di guerra fredda la competizione tra Stati Uniti e Unione Sovietica, per il primato nello spazio, ha visto un sostanziale pareggio tra le due super potenze, tuttavia il viaggio nello spazio della prima cosmonauta (i russi si chiamavano “cosmonauti” mentre gli americani erano “astronauti”) ha segnato un punto a favore dell’Urss.
Valentina Tereshkova fu la prima donna ad essere lanciata nello spazio in una missione che durò tre giorni, dal 16 al 19 giugno 1963.
Nata il 6 marzo del 1937 a Maslennikov, nella regione dello Jaroslavl’, la Tereshkova perse il padre durante la prima guerra mondiale, ma questo non pregiudicò la condizione economica della famiglia giacché la madre faceva l’operaia in un’industria tessile e lo stato garantiva gli studi ai tre giovani Tereshkov. Lasciata la scuola a diciassette anni, Valentina preferì andare a lavorare in una fabbrica di pneumatici e dedicarsi alla politica militante, divenendo segretaria dei giovani comunisti della sua città. Il suo carattere eclettico la portò a proseguire gli studi serali, a diplomarsi perito tecnico e a dedicarsi al paracadutismo (a 22 anni fece il primo lancio).
Come molti giovani russi, e non solo, è stata una grande ammiratrice di Gagarin e fu questa la spinta che la portò a tentare il severissimo esame per aspiranti cosmonauti, che superò, finalmente, nel ’62.
Iniziò così un duro addestramento.
Entrò a far parte della squadra dalle cosmonaute e venne selezionata come prima donna a compiere una missione spaziale.
Il 16 giugno 1963 dal cosmodromo di Baikonur “si stacca” la Vostok 6: Valentina Tereshkova quel giorno entrò nella storia dell’astronautica. La missione durò tre giorni durante i quali la navicella russa compì 49 orbite terrestri.
L’impresa, come si saprà solo molti anni dopo, non è stata una passeggiata come la propaganda sovietica ha fatto credere al mondo, anzi.
È stata la stessa Tereshkova, dieci anni fa, a raccontare tutti i retroscena, gli inconvenienti e gli incidenti occorsi in quei tre giorni al chiuso di quella navicella che ha rischiato di essere la sua bara. Persino le immagini del rientro furono girate diversi giorni dopo, quando la cosmonauta si riprese dalla drammatica esperienza.
Oggi Valentina Tereshkova compie ottant’anni e il Museo della Scienza di Londra ha deciso di dedicare una mostra a quella che resta l’eroina dello spazio e una delle donne entrate a pieno titolo nella storia del novecento. Auguri, Valentina!
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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