Sinceramente, questa storia dei candidati massoni nel movimento 5stelle non l’ho capita, come non ho ben compreso perché questi ragazzi continuino ad ignorare le leggi tuttora vigenti. Ho scoperto che nel loro “non regolamento” è esplicitamente vietato essere candidati se si è massoni e questo, seppure piuttosto incomprensibile, è comunque lecito. Per esempio, in un mio non regolamento vieterei la candidatura a quelli che hanno a casa la collezione dei dischi di Pupo, ma capisco che l’esempio non è proprio lo stesso. Non ho nulla a favore della massoneria e neppure contro. Sono sempre stato curioso delle cose umane e mi sorprende che dei provetti “complottisti” come i grillini se ne abbiano a male se dei massoni – che nei complotti ci sguazzano – si siano avvicinati al loro movimento. Il problema è semmai un altro: come fanno a scoprirli tutti, visto che l’iscrizione alla massoneria è abbastanza segreta? E come faranno, una volta eletti, a convincerli a mollare la poltrona? Le leggi sotto questo profilo parlano chiaro e dicono che le dimissioni le accetta solo il Parlamento sempre che l’Onorevole le presenti. Non c’è nessun obbligo a farlo e a nulla valgono i vari contratti firmati anche dal notaio. Hanno lo stesso valore del contratto che ad ogni ventennio Berlusconi firma con gli italiani (ma italiani chi?) nel salottino di Bruno Vespa: una beata cippa. Mi dispiace che le cose stiano andando in questo modo e che il movimento 5stelle abbia commesso lo stesso errore che l’ingenuo Di Pietro fece scegliendo Scilipoti. Si può sempre rimediare ma occorre studiare e conoscere le leggi.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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