Oggi, 27 settembre 2019, Maria Lai avrebbe compiuto 100 anni. Lei, minuta e fortissima, rappresentava l’essenza della Sardegna, il filo che univa tutto, il silenzio atavico della bellezza. Sapeva ascoltare qualsiasi forma: non solo le persone che rappresentavano nel suo disegno follemente geometrico fili che si annodavano, ma passavano nelle sue opere le rocce, le pareti, i ruscelli che diventavano prima Sardegna e poi Universo. Maria Lai era di un piccolissimo paese in provincia di Nuoro: Ulassai. Del paese sapeva respirare i contorni e raccogliere i colori. Le sue opere presenti nei migliori e prestigiosi musei del mondo rappresentavano e rappresentano l’emozione delle piccole cose. Il telaio era il disegno naturale in cui tutto nasceva, tutto poteva nascere. Tutto doveva nascere. Maria Lai era il filo che univa l’uomo all’universo e probabilmente ad un Dio atavico, lontano, indescrivibile. Un filo che si raggomitolava nei ricordi di una terra. Il telaio era vita, era donna nel senso più alto del termine. Nel senso più unico.I suoi fili ci uniscono ai vari rumori del mondo. Ci uniscono e ci inorgogliscono. Quei colori che abbracciano gli occhi dei sardi in giro per il mondo. Questa è stata Maria Lai e adesso che ha abbandonato questo pezzo di terra, adesso che il telaio della vita si è fermato, sono convinto che continuerà a tessere e disegnare i tratti della nostra terra ad un Dio che immagino curioso e felice di aver contribuito a dare l’estro ad una grandissima donna sarda. A chent’annos non basta cara Maria Lai. La bellezza e l’arte immensa non ha età. Si contano gli anni ma non si contano gli abbracci e lei, con i suoi fili ha sommerso la sua terra d’infinito amore. Per sempre.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design