Gli Scienziati dicono che nel 2100 l’attuale livello degli Oceani sarà salito di molto. Circa un metro, nei Mari/bacino anche di più.
Questo per via del continuo discioglimento della Calotta Artica (uso sempre l’iniziale maiuscola per le cose di cui ho rispetto) dovuto ai danni Ozono/Atmosferici che ben conosciamo. Uno scenario inquietante che parla di intere pianure sommerse, spiagge e scogliere che scompaiono e si trasformano. Vegetazione, scogli, isolotti e strutture portuali coperti nelle escursioni delle Maree, case e ville delle quali si vedranno soltanto il tetto o poco più, emergere. Dove anche le onde più piccole saranno degli tzunami.
E chissà che bella scena, che bel regalo faranno allora quelle inservibili, inabitabili palafitte in bella mostra per le baie e le lagune, nelle calette e nelle Rias, quanto lo arricchiranno, quel paesaggio.
2100.Noi non ci saremo. Obvious e sacrosanto.
Ed è qua il punto. “Noi non ci saremo” Se l’avessero pensata così nel Medioevo, il pianeta sarebbe stato inabitabile già dal Rinascimento, o giù di lì. Ma prima non vivevano, non pretendevano di vivere come se dopo di loro questa Terra non servisse più a nessuno, no, la Filosofia di allora, per fortuna nostra, viaggiava su altri livelli e su altri esempi, si cercava di lasciare ai posteri qualcosa di meglio di ciò che si era trovato nascendovi, su questa Terra. Ed era una Filosofia diffusa, vulgata e divulgata, tutti si davano da fare, se volevano campare, ed il “da fare” non prevedeva le speculazioni, non fra il popolo.
La Terra, specie quella di Sardegna, non apparteneva a nessuno, ma tutti ne erano proprietari in eguale misura. Ma nessuno la poteva ne’ voleva vendere.
Poi questa terra diventò “proprietà di pochi”, nacque di colpo una competizione fra chi poteva “chiudersi” la tanca più grande e questo causò anche moltissimi omicidi e faide, che perdurarono anche per oltre un secolo. Lì si perse tutto il senso di “comunità di intenti” di cui oggi molti si riempiono la bocca, noi lo eravamo di fatto e da allora non siamo più riusciti ad esserlo. Dicono anche che quest’isola abbia sfamato svariati milioni di abitanti, un tempo in cui molti ci raccontano come “pezzenti”, morti di fame se non arrivavano i Rovelli e gli sceicchi, dopo due guerre che decimarono intere generazioni, a portarci il progresso. Ci presentavano invece un conto salatissimo, che abbiamo pagato da subito e che oggi stiamo ancora pagando e pagheremo per molto. Non è bonificabile il loro scempio.
Oggi fa molto piacere anche a noi -a chi ce l’ha- invitare gli amici nella casa a due passi dal Mare. Almeno sino a che non sarà lui, il Mare, a voler fare quei “due passi”. Ed il 2100 non è poi così distante, ci saranno i nostri pronipoti.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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