C’è la crisi dal 2008. Girano meno soldi, si riducono i consumi, si risparmia pure sul cibo. Siccome non c’è abbastanza moneta in giro, non possiamo pretendere che gli stipendi salgano e neppure sperare più in un lavoro fisso. Si chiama crisi, la chiamano crisi. Bisogna spendere meno, tagliare gli sprechi, dice che anche i ricchi piangono. Rassegniamoci, almeno fino a quando la crisi non finirà.
Quando ero bambino sognavo di sfrecciare su una Ferrari rossa, alla Testarossa preferivo mille volte la BB 512, ma non mi faceva schifo neppure la 308 Gtb di Magnum Pi. Ora leggete questo link: Ferrari, crescita infinita. La Ferrari continua ad aumentare i fatturati. Direte: certo, gli arabi e i russi. No, le vendite crescono anche in Italia. Tenete conto che i cinque modelli del Cavallino rampante, al listino, valgono tra i 186 mila e i 276 mila euro. In Italia, nel primo trimestre 2014, se ne sono vendute 63. Dico la Ferrari, ma potrei menzionare tanti altri marchi del mercato extralusso che, ogni anno e nonostante la recessione, continuano ad incassare sempre di più. In Costa Smeralda, ad esempio, la richiesta di servizi di sicurezza per le ville non è stata mai ricca come in questo ultimi anni. È proprio un sollievo sapere che la crisi non vale per tutti.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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