Io non accetto lo sprezzante “cercati un lavoro” degli inflessibili. Pensano sia la pigrizia a schiacciare per terra quei poveracci con la mano tesa? Sarebbe l’ozio a tenere quelli lì, giornate intere, pressati contro il suolo? E’ la posizione stessa a decretare che la dignità finisce a puttane. Gli occhi rapidi e indifferenti della gente si posano il tempo di un attimo, talvolta insufficiente persino per pensare “poverino”. Eppure basterebbe poco, sarebbero i minuti spesi per allungare una carezza a un randagio, per sfiorare sommariamente e amorevolmente quelle vite allo sfascio. E invece no! C’è la fretta di fare la spesa, il bambino da andare a prendere a scuola, l’auto in doppia fila: – Non ho tempo. – – Non ho spiccioli –
Ma quegli occhi, dal selciato di una via e di un orgoglio imbavagliato dal bisogno, spesso cercano lo sguardo dei passanti in una malinconica richiesta di aiuto. Altre volte li evitano quasi a celare, con riserbo, la propria disperazione. Chiedono. E serve tanto di quel coraggio per farlo, che già l’indifferenza di chi passa veloce davanti senza guardare è una sberla in piena faccia. Ma c’è chi fa di peggio. Esiste un essere ripugnante che alla sofferenza reagisce abbassandosi la patta e pisciandoci sopra. E’ accaduto ieri quando un tifoso dello Sparta Praga, a Roma per la partita della sua squadra, si è avvicinato a una signora che chiedeva l’elemosina e le ha urinato addosso. In un paese decente i passanti l’avrebbero fermato, gli avrebbero mostrato anche a muso duro cos’è la civiltà. Invece no! I passanti hanno sfoderato la stessa indifferenza che mostrano verso quelle mani tese in cerca di aiuto. C’è la fretta di fare la spesa, il bambino da andare a prendere a scuola, l’auto in doppia fila: – Non ho tempo. – – Non m’immischio –
E se è vero che le definizioni sono solo approssimazioni, sappiate che c’è gente orribile in circolazione.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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