Mercoledì scorso, era il 4 febbraio, la Giunta per le immunità del Senato ha deciso di perdonare –cosa buona e giusta tra pari- l’abominevole insulto che quel gentiluomo di Calderoli aveva rivolto all’allora ministro per l’integrazione del Governo Letta, la Dr.ssa Cecile Kyenge. L’aveva paragonata ad un orango. Anzi, aveva insinuato proprio che aveva “delle sembianze d’orango”. Una cosa decisamente vergognosa, per una persona civile ma più ancora per un parlamentare, direte voi? E invece a quanto pare no. Si, perché la giunta del Senato ha deciso che quello non era proprio un insulto. Per parare le padane chiappe di Calderoli, i senatori suoi colleghi hanno stabilito che il gesto non merita di passare al vaglio della magistratura, trattandosi delle parole di un parlamentare nell’esercizio del suo mandato. Non solo, il Capogruppo PD, l’avvocato sardo Giuseppe Luigi Cucca, ha dichiarato che “Spesso nella satira si paragonano persone ad animali, senza che tali circostanze diano luogo a fattispecie criminose”.
Cucca? Aspetta un poco… Cucca, Cucca, Cucca. Ma Cazzo! Si, ora mi ricordo. Cucca è lo stesso Cucca che nell’ancor vicino 2011 aveva querelato il Sindaco di Bortigiadas, Emiliano Deiana. Aspetta un poco, perché lo aveva querelato, perché? Ah si, ecco, lo aveva querelato perché Emiliano, in un articolo satirico, lo aveva un po’ coglionato raccontando di una cricca del PD sardo che si ritrovava in una balera. Si, Cucca era uno della cricca –nella finzione dell’articolo, chiaramente- e insieme agli altri veniva definito, “avanzo di balera”. Cucca è un ragazzo sensibile. Ancora di più lo era tre anni fa (era più ragazzo e più sensibile) e si era offeso a morte. Si, e aveva minacciato Deiana di querela per quell’affronto satirico così sgradito. Avvenne che Emiliano si spaventò per la determinazione di Cucca, che non solo aveva dalla sua degli argomenti da onorevole, essendo consigliere regionale, ma era anche avvocato, e fu costretto a scusarsi pubblicamente e a far rimuovere l’articolo. Un articolo, ricordiamocelo, satirico.
Fa dunque un effetto strano leggere oggi di Cucca che prova a fare free climbing sugli specchi per giustificare una cosa che giustificabile, in una comunità civile, non è. Un uomo ha offeso in modo volgare una donna usando il peggior linguaggio razzista, quello che piace ai nostalgici di Hitler, per intenderci. Ma si trattava di un senatore, e i suoi colleghi senatori hanno deciso collegialmente –con dei distinguo significativi- di risparmiargli la trafila processuale. Secondo i difensori di Calderoli, in quelle parole non c’era istigazione all’odio razziale. Erano solo le parole di un senatore nell’esercizio del suo mandato. Tanto più che la Kyenge non ha neanche sporto querela di parte.
Stasera un mio amico ha rilanciato la notizia secondo cui nell’universo ci sarebbero cento miliardi di pianeti, possibili gemelli della terra. Poi ha commentato la notizia chiedendosi se dunque nell’universo ci siano anche cento miliardi di Calderoli. Io non lo so. Certo, se ci fossero cento miliardi di Caderoli ci saranno anche cento miliardi di Cucca.
Ecco, io spero che gli altri novantanovemiliardinovecentonovantanovemilioninovecentonovantanovemilanovecentonovantanove Cucca, abbiano le idee chiare sul significato della parola “satira”, che non deve essere una cosa per proteggere i forti e colpire i deboli. Se non in un pianeta sfigato come il nostro.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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