A voglia di leggere e citare Myrdal, Amin o Lacoste… Ci sono certi monumenti dell’intelligenza, sapienza, bravura e pozzi sacri di vita vissuta che riescono, in una pagina, a condensare le tonnellate di ragioni che molte aree del mondo rivendicano verso l’Occidente e la sedimentazione delle sue colpe. Ciò che accade da oltre un secolo in America Latina, in Asia, in Africa e che trova l’àncora dei motivi in un capitalismo predatorio si rivolge contro gli stessi predatori, in forme diverse e rinnovate. Non ci si stupisca dell’orrore della reazione se non si conosce e non si comprende l’orrore dell’azione primigenia.
Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte:
«Non osava entrare il selvaggio. Eppure uno dei commessi lo incitava: “Vieni musulmano! Vieni a vedere qui! Mica li mangiamo i selvaggi! ‘Sto linguaggio finì per deciderli. Penetrarono nella baia bollente in fondo alla quale strepitava il nostro uomo del Corocoro.
Il nero non aveva ancora, pareva, visto mai un negozio, e i bianchi forse nemmeno. Una delle sue sue donne lo seguiva, occhi bassi, portando in cima alla testa, in equilibrio, il grosso paniere colmo di caucciù greggio.
D’autorità i commessi del reclutamento s’impadronirono della cesta per pesare il contenuto sulla bilancia. Il selvaggio non capiva il trucco della bilancia più del resto. La donna non osava alzare la testa. Gli altri negri della famiglia attendevano fuori, gli occhi bene spalancati. Li fecero entrare anche loro, bambini compresi e tutto, perché non si perdessero niente dello spettacolo.
Era la prima volta che venivano così tutti insieme dalla foresta, verso i bianchi in città. Avevano mettercisi da un bel po’ tutti quanti per raccogliere tutto quel caucciù lì. Allora per forza il risultato interessava tutti. E’ lungo da far gocciolare il caucciù nelle piccole ciotole che s’attaccano ai tronchi degli alberi. Spesso, non riesci a riempirne un bicchierino in due mesi.
Fatta la pesa, il nostro grattatore trascinò il padre, sbalordito, dietro il banco e con una matita gli fece i conti e poi gli chiuse nell’incavo della mano qualche moneta in argento. E poi: “Vattene! Gli ha detto a ‘sto modo. E’ quel che ti viene!”.
Tutti gli amichetti bianchi si torcevano dallo scherzo, tanto lui aveva condotto bene il suo business. Il negro restava piantato mogio mogio davanti al banco con la piccola utanda arancione intorno al sesso.
“Te non sapere cosa sono soldi? Selvaggio allora? l’ha apostrofato per sevagliarlo uno dei commessi abituato a sbrogliarsela e ben allenato senza dubbio a queste transazioni perentorie. Tu non parlare frasé sì? Tu essere ancora gorilla eh? Tu coglione? Bushman? Coglione completo !”
Ma restava davanti a noi il selvaggio la mano rinchiusa sui suoi pezzi. Sarebbe scappato se avesse avuto il coraggio, ma non osava”.
“Dammi la tua grana”, disse il commesso. S’è ripreso i soldi d’autorità e al posto delle monete gli ha stroppicciato nell’incavo della mano un grande fazzoletto verdissimo”. Il padre nero esitava ad andarsene col fazzoletto. Il commesso fece anche di meglio. Conosceva tutti i trucchi del commercio imperialista. Agitando davanti agli occhi di uno dei piccoli neri bambini quel gran pezzo di cotonina verde, glielo annodò al collo d’autorità, tanto per vestirlo.
La famiglia selvaggia contemplava adesso il piccolo adorno di questa gran cosa di cotonina verde. C’era più niente da fare perché il fazzoletto era già entrato in famiglia. Non restava che accettare, prendere che andare.
Si misero dunque tutti a rinculare lentamente, superando la porta, e nel momento in cui il padre si girava, da ultimo, per dire qualcosa, il commesso più scaltrito che aveva le scarpe lo stimolò, il padre, con un gran calcio in pieno culo.»
ps. grazie al post di Laura Scanu (che rimandava ad un altro post) per le suggestioni
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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