Credo si debba difendere la televisione pubblica, il concetto di televisione pubblica. Intesa come luogo dove le migliori intelligenze (non necessariamente i più celebrati intellettuali), i più brillanti intrattenitori e i giornalisti più capaci possano raccontare il mondo senza l’incubo dell’audience, esentati da compromessi o censure da parte degli inserzionisti, liberi di parlare di ciò che vogliono senza per forza dover piacere a qualcuno e senza il timore di poter dispiacere quell’altro. Però questa televisione pubblica certi scadimenti non se li può permettere, altrimenti passa la voglia di difenderla anche agli irriducibili come me.
Secondo me un mezzo di comunicazione istituzionale, tenuto ad esprimere attraverso i suoi contenuti le conquiste di uno Stato moderno, non può permettersi di dedicare spazio all’oroscopo. Mi sono casualmente imbattuto nel programma domenicale di Rai2, questa strampalata classifica dei segni zodiacali curata dall’astrologo Paolo Fox. Io mi chiedo con quale coraggio la televisione pubblica possa concedere spazio a chi sostiene di potervi predire il futuro leggendo il posizionamento degli astri, quale utilità possa avere e quale arricchimento possa derivare dalle profezie senza alcun valore di sedicenti indovini. Perché, allora, non una rubrica quotidiana sulle scie chimiche e sull’interpretazione delle suggestive forme che esse assumono, sicuramente rivelatrici di un qualche messaggio?
E quel che mi preoccupa è l’angosciata attenzione con cui la gente attende i verdetti dell’astrologo di turno, convinta che “forse non ci beccherà sempre, ma però…” e la tenacia con cui è disposta a difenderlo a spada tratta quando lo si accusa di essere un ciarlatano: “Quelli dell’oroscopo lo dicono che quel che prevedono non sempre accade, che non bisogna prenderlo per oro colato quel che dicono”. E allora, a cosa serve l’oroscopo? Potrei farlo anche io, dando un’occhiata al cielo la sera prima o anche risparmiandomi questo fastidio.
Ma davvero credete che qualcuno possa conoscere il vostro futuro e che tutti quelli nati in un certo giorno o con un certo ascendente avranno, domani, una giornata simile?
Qualcuno potrebbe obiettare che altrettanto inutili sono i servizi parlamentari dei telegiornali di Stato, con quell’elenco estenuante di commenti e reazioni dei vari portavoce politici ai fatti del giorno. Però, per quanto di politici truffatori se ne siano visti parecchi, io non ne ho mai conosciuto uno che millantasse di essere padrone del futuro altrui. Non sto chiedendo di abolire l’oroscopo. Sto dicendo che une televisione pubblica, se vuole essere autorevole e vuole salvare se stessa, non può permettersi di sprecare il suo tempo.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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