L’opera non uccide le donne, le salva. Nella razione odierna italiana di donne uccise o quasi da uomini mancati padroni, qualcuno ha parlato dell’opera che pratica il femminicidio senza condannarlo. Bisognerebbe sentirle davvero, le opere. La Carmen di Bizet, se si alludeva a quella, è l’esaltazione della superiorità di una donna potente e libera su un provinciale tutto casa, mamma, fidanzatina e divisa da sbirro che perde la testa davanti a uno svolazzare di gonna. Nella novella di Mérimeé, fonte di Bizet, l’ometto è ancora più stolto e assassino, pure di uomini di cui è geloso, e tutto ispira meno che simpatia o pietà. Entrambi, Mérimeé e poi Bizet, furono accusati di avere dato notorietà a fatti e usanze che offendevano il decoro e il gusto del pubblico, che fosse di lettori o spettatori; entrambi, in diverse circostanze, risposero che era necessario denunciare con le parole e con la musica l’attitudine degli uomini a uccidere le donne indipendenti. In quanto ai Pagliacci di Leoncavallo, che nessuno dica che l’autore (pure librettista) possa avere infuso nell’opera una dose seppur minima di comprensione nei confronti di Canio, guitto da strada, violento e vittimista, convinto di poter possedere Nedda come fosse una schiava per averla, a suo dire, strappata alla miseria. Il femminicidio durante lo spettacolo che diventa realtà, avviene in maniera barbara e vigliacca, evidenziando il contrasto tra il coraggioso amore di Nedda per il suo Silvio e i lamenti ferini di Canio. Se c’è un uomo, in quest’opera, la cui psicologia possa suscitare non comprensione ma interesse è Tonio, il negativo assoluto, che nella sua crudele vendetta è il regista della commedia insanguinata: non a caso l’autore lo dissocia assegnandogli all’inizio la parte del Prologo, con una delle più belle romanze per baritono della storia della lirica; mentre nella versione originale assegnava a lui la battuta finale, dopo l’uccisione di Nedda e Silvio, che poi venne assegnata nell’uso a Canio: “La commedia è finita”.E questa sarebbe la lirica femminicida?
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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