Partecipavamo al Premio De Roberto, come tutte le scuole di Olbia, sforzandoci di trovare idee per un elaborato con cui concorrere. Il tema “uguali e diversi” era un invito a riflettere su tutte le forme di disuguaglianza.
– Professore’, dobbiamo puntare sull’originalità – – In che senso? – – Nel senso che di foto, video e racconti sul rispetto delle etnie, degli orientamenti religiosi, sessuali ne manderanno a bizzeffe – – E quindi cosa proponi? – – Magari parliamo delle diversità caratteriali, che talvolta sono causa di discriminazione – Sì, guardi noi – interviene un altro – in questa classe siamo diciannove e tutti con personalità differenti, ma che rispettiamo anche per la loro stranezza.
E alla fine, grazie all’originalità tanto inseguita, ce l’eravamo aggiudicato quel primo posto e anche il premio di 250 € che avremmo destinato a una pizza da consumare tutti insieme.
Ma poi, dopo qualche settimana…
– Professore’, se lei è d’accordo i 250 € vinti al Premio De Roberto, anziché utilizzarli per andare in comitiva in pizzeria, preferiremmo spartirli – – Certo che sono d’accordo, vorrei solo sapere cos’è che vi ha fatto cambiare idea. Se posso. – – È che Tizio è già partito in vacanza, Caio è dai nonni, Sempronio è pendolare… insomma è difficile riunire tutta la classe. – -Per me va benissimo. – – Allora, 250 € diviso 21 fa 11,9 € a testa – mi dice perentorio, impugnando la calcolatrice. – Perché 21 se siete 19? – – Beh, perché anche lei e professoressa Menta avete partecipato coordinandoci nei lavori e aiutandoci, è giusto che abbiate la vostra parte di quota – – Ma ragazzi, state scherzando? Vi rendete conto che è il vostro premio e noi non potremmo mai accettare la quota, perché in quel caso saremmo due sciacalli, roba da arresto. –
E se il loro senso della giustizia non fosse commovente, ci sarebbe da offendersi.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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