Sono uscito dal PD nel 2013, prima che iniziasse l’era Renzi. Non ne potevo più di apparati che si avvitavano su loro stessi bloccando i congressi e garantendo ai leaders storici e preistorici di continuare a restare in sella. Come nella migliore tradizione, ho combattuto le cose dall’interno, l’interno ha vinto, io ho perso e me ne sono andato. Tuttavia ho pensato che Renzi sarebbe riuscito almeno a far fuori in misura consistente la vecchia classe dirigente. Credevo e credo che si tratti di un passaggio indispensabile per avviare delle riforme altrettanto indispensabili. Che poi le riforme sono anche iniziate. Tuttavia nella vicenda Marino mi sembra di scorgere all’opera un sistema mafioso gigantesco (in parte inconsapevolmente mafioso, solo in parte però), di cui fanno parte politici, media e opinione pubblica. Si frega le mani Forza Italia, starà godendo a missile Alemanno, quasi dimenticato dai più, ed è proprio in questo dettaglio che si intravvede la dimensione demenziale della vicenda Il PD di Renzi, che ne ha chiesto la testa, c’è dentro fino al collo e io sono contento che non sia più il mio partito. Anche il Movimento Cinque stelle c’è dentro fino al collo. Hanno partecipato al linciaggio di una persona che ha cercato di opporsi alla mafia, e in questo non sono diversi da tutti gli altri partiti a cui interessa innanzitutto il potere, per il resto si vedrà una volta al potere. Fanculo.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
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Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
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