Sono giorni che circolano voci di un accordo già firmato tra Pigliaru Francesco, fu Antonio, e il sottosegretario alla difesa Domenico Rossi.
Le voci non riguardano l’accordo effettivamente firmato, l’8 gennaio scorso, “per l’avvio del tavolo di confronto istituzionale tra Regione Sardegna e Ministero della Difesa sulla spinosa questione delle Servitù Militari in Sardegna”. (http://www.ilmarghine.net/notizie/attualita/1037/servitu-militari-michele-piras-allindomani-dellaccordo-pigliaru–rossi-e-giunta-lora-di-un-passo-decisivo)
Le voci dicono che in realtà Pigliaru si sarebbe calato le braghe e avrebbe accettato di condurre un’operazione di facciata a favore dei bombaroli italiani, che lascia immutata la sostanza delle servitù militari, a cui la nostra isola è sottoposta.
So benissimo che queste voci nascerebbero in qualsiasi caso e mi sono limitato a registrarle.
Ma stamattina presto–est chitzanu Maninchedda puru–Paolo ha pubblicato nel suo blog un post lirico e criptico.
Un post su Clint Eastwood, lupi, cani e pecore.
Paolo filosofeggia: “Nella realtà, i tipi che sono esclusivamente pecore, cani e lupi sono tipi patologici. Le persone vere, non i personaggi, sono tutte un po’ pecore, un po’ cani e un po’ lupi. La vita è scegliere quale parte far prevalere.”
Pensieri profondi, lampu!
E criptici.
Il non più giovane Paolo ci fa partecipi–ma solo un po’–dei suoi dolori di uomo di stato–oh, lui ci crede!–che si scopre umano, soprattutto umano.
Il suo post comincia promettendo di svelarci chissà cosa: “Ieri, al culmine di una giornata di cocenti delusioni, tutte ingoiate per la ragion di stato (ma io non ho uno stomaco molto dilatato), ho deciso di andare al cinema a vedere American Sniper, di Clint Eastwood.”
Ma poi ci racconta il film–fascistoide–di Clint Eastwood.
Francamente, a me, delle riflessioni di Paolo sulla natura umana non potrebbe fregarmene di meno.
Mi piacerebbe invece sapere quale “ragion di stato” gli ha fatto dilatare lo stomaco delicato.
Paolo non ce lo dice e diventa lirico e criptico.
La prima cosa che mi viene in mente è che lo “stato” di cui parla Paolo questa volta sia lo stato italiano.
What else?
E, visto che le cose sulle quali lo stato italiano può deludere Paolo Maninchedda sono praticamente le stesse che possono dispiacere a me, mi preoccupo assai.
Non per il mio stomaco, ma per il mio sfintere.
Allora: l’8 gennaio ultimo scorso Pigliaru Francesco, fu Antonio, ha firmato l’accordo “per l’avvio del tavolo di confronto istituzionale tra Regione Sardegna e Ministero della Difesa sulla spinosa questione delle Servitù Militari in Sardegna”.
Il 14 gennaio–cioè oggi–Paolo Maninchedda, assessore della giunta Pigliaru, ci comunica di aver scoperto di essere, anche lui, una pecora e di averlo scoperto ieri, grazie al film di Clint Eastwood, ma dopo aver dovuto ingoiare “cocenti delusioni” per via della “ragion di stato”.
Insomma, Paolo ci sta dicendo cripto-liricamente di pararci il culo.
I “cialtroni” hanno vinto e lui–pecorescamente–ha dovuto ingoiare la sconfitta.
A lui la cosa provoca disturbi di stomaco, a noi ci fanno un culo così.
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