Pagamenti in contanti? Boh! Però ricordo che molti anni fa seguivo per il mio giornale un importante convegno di economia organizzato ad Alghero dal Banco di Sardegna. Ci trovavamo in un grande albergo. Allora il Banco era un’eccellenza sarda guidata da un gruppo di dirigenti tecnici e politici che, al di là delle provenienze e delle designazioni, costituivano comunque il meglio delle nostre intelligenze economiche.
Era estate e c’era un grande terrazzo che si affacciava sul mare, prima del quale c’era una piscina circondata da sdraio. Durante una pausa del convegno mi sentii chiamare dal più alto dirigente del gruppo, che sorseggiava un bicchiere d’acqua affacciato alla ringhiera del terrazzo:
-Uccio, corri, non perdere questa occasione!
Andai al suo fianco e mi indicò qualcuno verso il basso:
-Guarda quel turista russo.
Vidi un tale ancora giovane e grassoccio con un costume tanga (erano tempi nei quali un culo di fuori nella piscina di un albergo veniva considerata non una oscenità ma tout court una cafonata) e circondato da ragazze, chiamava tutti i camerieri e le cameriere che gli venivano a tiro ordinando qualsiasi cosa. E ogni volta prendeva un rotolo di biglietti da centomila lire e con gesto plateale ne dava uno all’inserviente a mo’ di mancia, perché credo che le consumazioni le pagasse a parte. Quel dirigente mi consigliò:
-Guardalo bene. Perché oggi noi al convegno stiamo dicendo cose molto diverse, ma se mi è rimasto un po’ di fiuto quelle sono l’economia e la cultura che ci aspettano. Spero di non fare in tempo a conoscerle.
Poco tempo fa l’ho ritrovato a un convegno di storia locale e gli ho detto:
-Poi invece quella economia e quella cultura hai fatto in tempo a conoscerle.
E’ una persona notoriamente prudente e ha fatto finta di non capire. Ma ha sorriso.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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