Rileggevo, proprio in questi giorni, il libro “Qui Brigate rosse” di Vincenzo Tessandori e mi sono imbattuto nel famosissimo comunicato numero uno, quello scritto (lo scopriremo solo dopo, chiaro) da Mario Moretti il 16 Marzo 1978, qualche ora dopo il sequestro del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Il comunicato è marcatamente propagandistico e demagogico e cerca una giustificazione alla strage: “la scorta composta da cinque agenti dei famigerati Corpi Speciali è stata completamente annientata”; Moro viene dipinto come il “teorico e lo stratega indiscusso del regime democristiano” e colui che “ha scandito la controrivoluzione imperialista in cui la Dc è stata artefice nel nostro paese”. Quegli anni sono stati vissuti da me intensamente e ne ricordo perfettamente il clima. Quelle parole “stato imperialista” mi sono ritornate in mente oggi, rileggendo il post del sindaco di Porto Torres che personalmente non conosco e per il quale nutro stima e rispetto istituzionale in quanto democraticamente eletto da dei cittadini che rappresenta. Non mi è piaciuto però il tono da lui utilizzato per rispondere ad un articolo del quotidiano “la Nuova Sardegna”, probabilmente poco chiaro ma che tentava, appunto, di dare una notizia: quella della mancata approvazione del bilancio da parte di un consiglio comunale giovane ed inesperto. Sono profondamente convinto che è meglio contare su giovani inesperti armati di passione che non di bravi marpioni adusi alla politica, ma i modi e le parole sono, come sempre, importanti. Scrive il sindaco, sul suo profilo facebook: ”Mi dicono che La Nuova Sardegna (giornale del partito pluri-indagato PD) abbia scritto che il bilancio non sia stato approvato e che il comune di Porto Torres rischi il commissariamento.” Chiariamoci su un punto: chi chiede verità deve regalare verità o, comunque, non può gettare frasi scomposte e sibilline che, chiaramente possono far nascere dubbi in chi legge. La Nuova Sardegna non è il giornale del Partito Democratico. Possiamo anche non essere d’accordo o pensare lo sia ma, di fatto, non lo è ne lo è mai stato. Il sindaco Sean Christian Wheeler dice semplicemente una cosa che non corrisponde al vero. Non è vero poi che il partito democratico sia pieno di pluri-indagati o, comunque è una verità di parte: quanti sono gli indagati tra tutti gli iscritti? Tra tutti gli eletti? Pieno di indagati, significa una percentuale altissima, oltre il 60%. Siamo sicuri che abbiamo un numero così esorbitante di indagati? (e, preciso, a scanso di equivoci: non sono iscritto e non sono mai stato sicritto a nessun partito). Quante sono, invece, le persone oneste (perchè cari girllini, sappiatelo: ce ne sono nel Pd, in Forza Italia, nella lega e negli altri partiti) Poi, questa grande caterva di indagati sono davvero tutti indagati plurimi? Il sindaco è a conoscenza di tutti i nominativi e dei reati di tutti gli iscritti ed eletti del partito democratico? Siamo convinti che essere indagati non significa in ogni caso essere condannati? Quanti sono gli indagati negli altri partiti? Perchè il sindaco tralascia gli altri? Probabilmente possiamo affemare che questa è un’iperbole, certo. Ma non è la verità. Un buon amministratore deve conoscere le fonti primarie, non può “sprezzatamente” dichiarare “mi dicono”. Che significa “mi dicono?” Ci fidiamo, per caso di una fonte secondaria? Del passa parola? Beh, la verità si costruisce con i fatti e non con il “si dice che”. Bene farebbe, dunque, a leggere di prima persona i quotidiani e i giornali on-line che si occupano del suo comune. Il sindaco poi racconta che “una nota del ministero ha comunicato che i comuni che hanno avuto le elezioni abbiano avuto un lunga proproga.” Una volta i “tromboni” democristiani o comunisti quando dovevano replicare lo facevano in maniera impeccabile. Bene avrebbe fatto il sindaco a raccontare il numero della nota e quanto diceva “virgolettando” la famosa nota (poteva addirittura scansionarla o faxarla alla Nuova Sardegna facendo così la “controinformazione” amata negli anni settanta e ritornata in auge con i grillini). Non è possibile che da una parte si chiedano notizie certe, streaming, verità, trasparenza e dall’altra non si diano le notizie giuste per “sbugiardare” il quotidiano “piddino”. Il sindaco poi chiude con una chiosa: “Ah dimenticavo. alla nuova stiamo sulle scatole perché non siamo corrotti e neanche corruttibili. neanche mafiosi. e non siamo del pd e del pd-l.. e per di più ho interrotto l’abbonamento del Comune. sapete in tempi di tagli meglio tagliare sulla carta straccia…”
Davvero incredibile. Si combatte il potere dell’informazione non leggendo e tagliando l’abbonamento. Nessuno ha mai pensato che il sindaco e la sua giunta siano corrotti o corruttibili, figuriamoci mafiosi. Attenzione però: raccontata così sembrerebbe che, invece, tutti gli altri lo siano o lo siano stati. Basta scrivere che tutti appartengono allo Stato imperialista delle multinazionali e il gioco è fatto. Questa però, se permettete non è informazione e sbraitare nel web a difesa di quanto raccontato dal sindaco non accresce la verità. Ci spieghi, visto che la Nuova Sardegna non c’è riuscita, in base a quale nota si può tranquillamente andare in deroga, ci dica quali sono i suoi programmi e smettiamola di dire che gli altri sono brutti sporchi e cattivi. Affermate di essere bravi, preparati, competenti. Bene, vi hanno votato soprattutto per quello. Molto semplicemente: dimostratelo. Lasciate perdere i fanatismi e le frasi ad effetto. Non servono per governare. Si giudica solo sulle prove. Il resto è molto pericoloso e si chiama inquisizione.
Giampaolo Cassitta
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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