DCIM101GOPRO
Mi scrive un amico che dirige una struttura turistica in Gallura. Non è uno di quelli che siccome “il sistema funziona così, bisogna adeguarsi al sistema”. No, è uno che se certi sistemi li trova ridicoli e disonesti, li denuncia per ridicoli e disonesti. E lo dimostra il solo fatto che mi abbia scritto per denunciarli, nel marasma lavorativo di un villaggio vacanze a fine luglio. Insomma, questo amico da qualche settimana è subissato da mail e messaggi di quelli che oggi si chiamano “influencer”. Me ne ha girato alcuni per farmi capire il perché del suo disgusto. Si tratta di personaggi di una certa ed immeritata notorietà, magari con qualche impalpabile apparizione televisiva nel curriculum, che promettono di menzionare in un loro post Facebook, Twitter o Instagram l’albergo o il residence destinatari del messaggio, ovviamente raccontandoli come veri paradisi in terra. E cosa vogliono in cambio? Ovviamente una vacanza gratis. Vendono il loro seguito virtuale, insomma, per qualche giorno di pensione completa, lasciando intendere che quel seguito virtuale gonfierà presenze e fatturati dell’hotel ospitante. In altri casi, a proporsi sono sedicenti blogger. Per qualificarsi presentano referenze non verificabili, ad esempio dicono di essere incaricati di sviluppare le interazioni tra Italia e qualche sconosciuto Paese del mondo: promettono di scrivere recensioni benevole sugli appositi siti e di spargere la loro favorevole impressione ovunque, attraverso i potenti mezzi della rete. Ovviamente anche questi chiedono vitto e alloggio, sennò niente recensione. Io, che sono antico, pensavo non si potesse andare oltre certe spudorate marchette lette nelle ultime pagine dei quotidiani in occasione di certi importanti saloni del vino internazionali: mai che mi sia capitato di leggere da un giornalista-sommelier che un certo vino fosse cattivo. Ma qua siamo decisamente oltre, qua siamo alla marchetta con contratto registrato dal notaio. Sappiate che ogni vostro like ad uno di questi influencer lo aiuta a farsi un pezzetto di vacanza gratis. Mentre noi magari in vacanza non ci andiamo perché non ce lo possiamo permettere. Ci vorrebbe proprio un vaccino contro l’influencer.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.020 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design