Molti anni fa, giovanissimo, sono stato indagato per ricettazione. Mi avevano rifilato cinquantamila lire false con le quali intendevo comprare un pacchetto di sigarette. Che la banconota fosse falsa me l’aveva fatto notare il tabaccaio, un tipo dai modi piuttosto bruschi. Infatti, più che farmelo notare, mi aveva preso a voci nel locale. Ne era sorta una discussione piuttosto vivace. All’epoca non esistevano i rilevatori di soldi falsi. Il tabaccaio sosteneva di riconoscerli al tatto; era un ex finanziere, ma io non lo sapevo ancora. Così, ingenuamente e pensando di fare il mio dovere di cittadino, avevo richiesto l’intervento della polizia. Che mi dicesse l’Autorità se davvero erano false, anche perché non avevo nessuna voglia di buttare nel cesso il cinquantone. Risultato: sono finito in commissariato. Ricordo quella sera come un incubo.
Tre poliziotti in borghese, una lampada accesa e io. Come nei film. “Chi ti ha dato quel denaro?”. Siccome non ricordavo esattamente da dove provenisse quella specifica banconota, indicai due negozi in cui mi ero recato e la banca da cui avevo prelevato contanti per pagare l’affitto. Mi ascoltavano con la faccia di chi ascolta uno sparaballe e la cosa cominciava a preoccuparmi. La polizia l’avevo chiamata io stesso, come potevano pensare che fossi uno spacciatore di soldi falsi? Scoprii più tardi che gli investigatori erano convinti, forse per un equivoco, che fossi in possesso di più banconote false. Invece, fortunatamente, era solo una. Quando se ne accorsero, il clima diventò decisamente più amichevole. Tornai a casa relativamente tranquillo. Fondamentalmente, avevo perso cinquantamila lire e nessuno me le avrebbe restituite. Non sapevo che, in agguato, c’era pure la beffa.
Fui denunciato. Non per spendita di banconote false ma addirittura per ricettazione: da 2 a 8 anni di carcere e multa milionaria. Finii in tribunale. Scelsi un avvocato d’ufficio che, fortunatamente, riuscì a far chiudere la vicenda con un’archiviazione. Non finirò mai di ringraziarlo. Tempo dopo, un impiegato di banca al quale avevo raccontato la mia storia mi spiegò che è molto meglio distruggere i soldi se ci si accorge che sono falsi. Altrimenti, la denuncia è praticamente automatica. La logica della legge, in questo caso, è quanto di più perverso si possa architettare. Implica, infatti, che tutti abbiano le competenze per stabilire se una banconota sia falsa. Immaginiamo zia Antonina, 80 anni suonati, prendere il resto dal fruttivendolo, tastare accuratamente la banconota con perizia, osservarla in controluce e sentenziare: dammene un’altra che questa è falsa. Però la legge è ancora così. Tentare di spendere una banconota falsa è un reato. Se non si ha il minimo sospetto che sia falsa e si cerca in buona fede di spenderla è reato uguale. In caso di condanna, oggi avrei avuto la fedina penale sporca per non essere stato paraculo. E chi mai avrebbe creduto alla mia innocenza? Sarei stato bollato per sempre. Distruggendo il “corpo del reato”, invece, come suggeriva l’amico bancario, avrei evitato interrogatorio, avvocato, tribunale, ansia e mille pensieri sull’opportunità di essere un cittadino che ha piena fiducia nello Stato e nelle sue leggi. Fosse capitato di nuovo, avrei agito da paraculo. Per legittima difesa. Ed è una pessima sensazione.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.020 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design