Domani, 23 aprile 2016, è la Giornata Mondiale del Libro, stabilita dall’Unesco. E’ anche la giornata del diritto d’autore, cosa non banale, in tempi dove la proprietà intellettuale pare essere una merce di poco valore e di cui approfittarne. Nei libri si concentra la parte migliore dell’umanità. Quando uno scrive un libro, infatti, cerca di dare il meglio di sé stesso. Anzi, va pure oltre perché, mentre scrive, si migliora. Ora tutte queste parti migliori di noi che si concentrano in quelle pagine, rendono librerie e biblioteche luoghi dove le dimensioni convenzionali, lo spazio, il tempo, si condensano come buchi neri. Non ci resta che amplificare le nostre vite leggendo il più possibile. Questa Giornata Mondiale del Libro è dunque una celebrazione sensata. Abbiamo allora pensato ai libri della nostra vita. Quali possono essere stati? C’è dunque un libro del cuore, quello al quale, per qualsiasi motivo, ci siamo in un certo senso persino affezionati. Poi c’è il libro che ci ha aperto un nuovo orizzonte, che ci ha fatto riflettere al punto da cambiarci la vita. Poi c’è il libro che abbiamo voglia di suggerire ad un amico, il libro che ci ha sorpreso positivamente, che non ci aspettavamo fosse così bello e interessante, ma anche il libro che, al contrario, ci ha deluso. La scelta, tra tanti libri, è sempre difficile, ma alla fine ho pensato, per quanto mi riguarda, a questi: Il libro del cuore: Le città invisibili di Italo Calvino. Penso che nessun altro libro colga l’intima essenza di tutti i tipi di viaggi, interiori ed esteriori, che si possano fare. Il libro che mi ha cambiato la vita: Il Linguaggio Dimenticato di Erich Fromm. La scoperta dell’inconscio come motore delle nostre azioni, ha cambiato la prospettiva che avevo, influenzando certamente lo sviluppo del mio pensiero. Ma anche, più recentemente, Il Tao della Fisica. Un libro che mi ha fatto comprendere come certe certezze del pensiero razionalista, si infrangessero di fronte all’intima essenza del pianeta, più spirituale che materiale. Ex aequo. Il libro da suggerire: Mia Figlia Follia di Savina Dolores Massa, il capolavoro di una scrittrice sarda che tratteggia una sequenza di personaggi ciascuno con una profonda simbologia, in un vortice dove la follia risulta essere, forse, l’elemento più coerente. Il libro che mi ha sorpreso: I Promessi Sposi. Un libro che, fuori dai doveri dello studio scolastico, mostra una inaspettata carica rivoluzionaria, a partire dalla possibilità data, alla gente comune, di poter amare, cosa che a noi sembra banale, ma che allora non lo era per nulla. Il libro che mi ha deluso: Siddharta, libro grazioso, leggero, ma non all’altezza dell’aspettativa che mi ero fatto. Ecco, questi sono alcuni dei libri che ho sentito, oggi, la necessità di citare. Mi fosse capitata in un altro giorno, questa possibilità, forse, anzi sicuramente, ne avrei citati altri. Perché è a seconda dello stato d’animo del momento, che ti viene in mente quel libro, piuttosto che l’altro. E siccome gli stati d’animo, con le loro sfumature, sono tantissimi, altrettanti libri corrispondono. E, per fortuna nostra, il mondo è pieno di libri che altro non aspettano che essere aperti per mescolarsi con il nostro mondo interiore. Al punto che, inizio a sospettare, più libri si legge, e più ci arricchiamo di nuovi e sempre più congeniali stati dell’animo.
Fiorenzo Caterini, cagliaritano classe '65. Scrittore, antropologo e ambientalista, è studioso di storia, natura e cultura della Sardegna. Ispettore del Corpo Forestale, escursionista e amante degli sport all'aria aperta (è stato più volte campione sardo di triathlon), è contro ogni forma di etnocentrismo e barriera culturale. Ha scritto "Colpi di Scure e Sensi di Colpa", sulla storia del disboscamento della Sardegna, e "La Mano Destra della Storia", sul problema storiografico sardo. Il suo ultimo libro è invece un romanzo a sfondo neuroscientifico, "La notte in fondo al mare".
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