È stato il mio tormento per tanto, tantissimo tempo. Ho passato intere settimane a pensare a cosa si riferisse quella definizione. Devo dire che al momento, e per i successivi mesi, non riuscivo a pensare altro. Ogni volta che accendevo una sigaretta mi guardavo intorno, cercavo di capire che cosa scacciasse, questo fumo. Mi avvicinavo di soppiatto agli arrostitori dei maialetti, delle capre, degli agnelli. Chiedevo lumi, chiedevo fumi, ma nessuno sembrava in grado di soddisfare la mia curiosità. Allora non c’era internet, potevi solo rifarti alle enciclopedie, alla sapienza di parenti e amici. Walter, li scaccia il fumo, cos’è ? E che ne so io, forse una bella pianta. Di Maria. Si, ma chi scacci E che ne so io? Forse quelli che non vogliono il giarrone che gira per le piazze. Forse, dico. Ma non mi basta. Chiedo ai vecchi del paese, chiedo a chiunque mi sembri in grado di aiutarmi. Niente. E ora, dopo tanti anni, ogni volta guardo con macabra soddisfazione le persone che cercano, come me, allora, di completare il Bartezzaghi della settimana enigmistica. Ci penso ogni domenica, quando vado da babbo e vedo la pila di settimane passate, presenti e future. Ci penso ogni lunedì, quando penso a come sarà questa settimana che verrà. Penso a tute le telefonate in arrivo. Penso a come risponderò. Penso ai clienti con le domande più assurde che noi librai riceviamo ogni giorno. Penso che nessuna sarà ai come quel 52 orizzontale blindato da due quadratini neri, senza incastri, solo uno, una M. Li scaccia il fumo.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
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