– Ohi Matteo, mì che era meglio un dignitoso rinnovo del contratto anziché questo bonus da 500 euro, mì!. –
– Zitto eh? Non rompere i coglioni ché poi i docenti si convincono di aver subìto l’ennesima beffa e siamo fottuti. Già la nostra reputazione è quella che è….. Ora noi facciamo slittare di un altro anno il rinnovo del contratto, ma aumentiamo lo stipendio, cosicché questi imbecilli capiscano che prendiamo in considerazione la categoria. –
– Eddai… 7 euro in più nello stipendio sono una presa per il culo, Matte’. –
– Eh vabbé, ma noi tappiamo le loro bocche con quel bonus. –
– E secondo te ci cascano tutti? –
– Tutti no, ma una discreta fetta…. –
– Non ne sarei così certo –
– Mi è venuta un’idea, simuliamo la lettera di un docente contentissimo dell’accreditamento del bonus, magari uno che dichiara di non votare per noi… così convince gli indecisi. –
– Ebbae Matte’, mì che non sono coglioni –
– Prendi carta e penna, forza. Te la detto io quella lettera. Allora, lo chiamiamo Giovanni. Un nome comune, passa inosservato e lo collochiamo al Centro Italia. Non sud e isole, troppo casino. Un insegnante medio, anche nella residenza –
– Ajò Matte’, che banale. E’ come chiamarlo Mario Rossi, poi l’assenza del cognome insospettisce. –
– Zitto e scrivi, dopo sistemiamo, semmai. Allora “Sono arrivati. 500 euro, tondi tondi. Non una chiacchiera o una promessa, ma un fatto. 500 euro sul mio conto corrente, provenienti dal Ministero della Pubblica Istruzione. E come me ad ogni INSEGNANTE di ruolo di questo paese, dall’infanzia al liceo”. –
– A me pare uno stile un po’ da minchione che fa un proclama, ma se tu dici che va bene… –
– “Compresi quelli che berciavano alla distruzione della scuola pubblica e alla deportazione dei neo-assunti, e che ora tacciono, col malloppo in tasca, pronti al prossimo piagnisteo” –
– Ora non esagerare, sembra l’alunno secchioncello che butta merda sui compagni per arruffianarsi i professori –
– Continua a scrivere, sennò mi fai perdere il filo –
– Metto una virgola? –
– No, punto e vai a capo. “500 euro da parte di un Governo che non ho nemmeno votato. E’ la prima volta che succede in 25 anni che faccio questo mestiere, in cui di governi e di ministri ne avrò visti passare due dozzine. E di promesse di “riconoscimenti alla funzione docente e blablabla…” ne avrò sentite almeno il doppio –
– Ahahahaha! Ma smettila Matte’, sta diventando una barzelletta. Fammi capire: questo fantomatico Giovanni, insoddisfatto di tutti i governi da 25 anni a questa parte, ora sembra illuminato d’immenso per un bonifico. Mi si l’àgabbasa. –
– Scrivi: “Un bonifico rivolto proprio a NOI, solo a NOI. Un bonifico per la mia formazione e aggiornamento. Un regalo neanche tanto simbolico ma immenso, per i significati che sottende e che vanno ben oltre i benefici materiali.” E quel NOI mettilo in grassetto maiuscolo, deve colpire. –
– Guarda che la gente poi pensa che se davvero avessimo dato peso alla formazione i corsi li avremmo finanziati alle scuole, da svolgere lì in sede. Tagliare i fondi alle scuole, compresi quelli per la formazione, e fingere di darli ai docenti perché provvedano autonomamente è una contraddizione –
– Oh ma tu da che parte stai? Mica tutti si porranno queste domande. Continua a scrivere: “Un bonifico con cui mi regalerò finalmente un mini abbonamento a Teatro, quel corso di aggiornamento fuori sede, quei due dizionari di psicologia costosi che puntavo da anni e non mi sarei mai potuto permettere” – – Matte’, stai esagerando. Ho l’impressione che alle minchiate che mi detti stia iniziando a crederci anche tu. Mi faresti capire come per un docente, magari di matematica, la visione di due commedie a teatro possa avere una ricaduta proficua nella didattica in classe? Poi rispondono che addirittura devono comprare autonomamente i gessi e tutto il materiale di facile consumo, perché le scuole non hanno fondi. –
– Ah ecco, hai ragione. Scrivi, scrivi “Ci potevano comprare i gessi e la carta igienica…grideranno scandalizzate e puntuali le anime belle di questo paese; invece io credo esattamente di NO, che averli dati a NOI sia stata la cosa più giusta e straordinaria di un governo dal dopoguerra ad oggi –
– Eh nooooo, per favore. Così è troppo! –
– Dai, stiamo finendo. Chiudiamo in bellezza “Perché gratificare un insegnante è l’investimento migliore di una società lungimirante. E quindi anche il più urgente e sommamente utile. Perché i gessi passano, mentre gli insegnanti restano, come presidio di civiltà e di umanità” –
– Mi sto vergognando per te. –
– E mica sono io: è Giovanni, no? – ride
– Chiudi il file e mandalo alla stampa. Poi lo condivido nel mio profilo Facebook. –
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
16marzo1978: il giorno in cui persi l’innocenza. (di Giampaolo Cassitta)
Cutolo e l’Asinara (di Giampaolo Cassitta)
Gatti, amore e carabinieri. (di Giampaolo Cassitta)
Buon compleanno Principe! (di Giampaolo Cassitta)
Hanno vinto davvero i Maneskin! (di Giampaolo Cassitta)
Break news: Fedez e Francesca Michielin vincono il Festival di Sanremo.
Grazie dei fior. (di Giampaolo Cassitta)
Hanno vinto i Maneskin. Anzi, no. (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.622 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design