Essendo vecchiotto e di studi e gusti classici ho un’immagine dell’eroe diversa dall’immagine di Fedez, penso a Garibaldi o ai fratelli Bandiera o alla famiglia Cervi. Quindi il mio primo pensiero nel sentire la telefonata da lui diffusa tra il cantante e i referenti per il concerto tra cui un dirigente Rai è stato che bisogna essere coglioni per fare diventare eroe uno come Fedez. Poi, però, rimuovendo quel tanto di stolidità che la vecchiaia ti carica addosso, ho sentito il discorso di Fedez sul palco, risentito la telefonata e riflettuto su tutto ciò che questo esserino che continuo a considerare un po’ buffo per i miei gusti, ha fatto e sta facendo per la libertà, il progresso, i diritti civili, tra i quali quello di vivere sereni e protetti. Ha fatto molto più di tutto ciò che l’area politica cosiddetta progressista sta facendo da qualche anno a oggi, compresa la “sinistra” di quell’area, che ha una paura folle di cedere a Salvini il consenso di quella residua classe operaia, di quel “popolo” dei suoi sogni che evidentemente ritiene sia fatto da ignoranti e imbecilli pronti a confermare che un figlio omosessuale è meglio metterlo nel forno. E riflettuto su tutto ciò, arrivo alla conclusione che Fedez è un eroe. Non “dei nostri tempi”, ché potrebbe significare un giudizio riduttivo o addirittura negativo, se gli si attribuisce il carattere dell’eroe eponimo di Monicelli magnificamente reso noto da Sordi o quello tormentato, egoista e vagamente demoniaco del protagonista del romanzo romantico di Lermontov. Fedez, stando a ciò che fa e dice negli ultimi tempi, ha il carattere dell’eroe tout court, nell’accezione classica, cioè uno che si butta alle spalle paure e affronta rischi per affermare principi di giustizia e di progresso. Non credo che sia così incosciente da non capire che se un artista affronta così di petto la Rai, finito l’iniziale consenso, non potrà in seguito che averne danni. Quindi, tanto di cappello. Le persone esageratamente tatuate non mi piacciono ma anche persone come Fedez mi insegnano che devo rispettarle.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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