“Questo Lentongiòn è bravo ma è uomosessuale pervertito e ci ha pure due bambini, mischini”
Elton John deve cantare, non fare politica. A quella, la politica, ci pensa una pletora di personaggi senza arte né parte che ormai crede di essere salita sul gradino più alto del podio, solitamente riservato ai Padreterno di ogni religione. Che senso ha invitare una star della musica e intimargli di non aprire bocca se non per cantare? Siamo davvero così inebetiti da poter tollerare che un gruppo di politicanti da strapazzo ci dica cosa dobbiamo e non dobbiamo ascoltare in tv, con la scusa che si tratta di servizio pubblico, che il canone lo paghiamo noi e altre amenità del genere, come se il servizio pubblico abbia il compito di zittire chi non la pensa come loro?
“Il canone mica lo paga Lentongiòn”
Perfino Maurizio Lupi (quello che firma codici etici e poi è il primo a non rispettarli) ha avuto l’ardire di mettere in guardia Elton John e la Rai da eventuali discorsi sulla stepchild association, no adoscion, no vabbe’ quella roba lì. Proprio lui che continua imperterrito a dare lezioni di morale dal pulpito del servizio pubblico. Di fronte a cotanta ipocrisia, ci tocca persino fare una ola a Carlo Conti quando afferma che “Elton John è qui per cantare ma può dire ciò che vuole”. Alleluia.
Si potrebbe anche ricordare, sommessamente ma non troppo, che questa voglia di censura è un insulto per gli spettatori, che siano essi pro o contro la legge Cirinnà.
Ah, dimenticavo, stasera c’è Lentongiòn a Sanremo. Che dica pure quello che gli pare. Spero solo non canti in playback.
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