A pranzo, Quinto mi ha raccontato di quando portò Pippo Baudo ad Aglientu per conferirgli “La tazzina d’oro”. “Lo agganciai tramite Bixio, un produttore di fiction televisive che aveva la casa a Portobello di Gallura. Lo chiamò, gli spiegò che volevamo premiarlo, lui rispose che era disponibile ma dovevamo andarlo a prendere: era in vacanza nella sua casa di Torre delle Stelle, dall’altra parte della Sardegna. Bixio mi concesse anche l’auto per andare a prelevarlo: una berlina con la scritta “I Cesaroni” sulle fiancate. Era agosto. Caricai Baudo in macchina, ma l’aria condizionata si ruppe subito e le quattro ore di viaggio furono infernali. Ma lui non si lamentò mai e la serata in piazza, ad Aglientu, fu trionfale”. E allora? E allora il minuscolo Comune di Aglientu, a metà strada tra mare e le guglie del Limbara, finì su tutti i giornali, proprio perché per una sera aveva ospitato la più nazional popolare tra le star televisive contemporanee. Quinto Zizi, 53 anni, è il presidente della Pro Loco di Aglientu. Rappresenta l’operosità e l’inventiva dei tanti presidenti delle Pro Loco sparse per la Sardegna: lottano con le unghie e con i denti perché i loro borghi abbiano quel lampo di visibilità in più, perché chiunque sappia indicare con precisione la loro dislocazione in una cartina geografica. E qua racconta della battaglia da stalker telefonico ingaggiata col direttore provinciale dell’Anas, affinché i cartelli stradali con l’indicazione del paese venissero disseminati in ogni angolo della Provincia. Alla fine, bersagliato da chiamate a tutte le ore, l’ingegner Coratza dovette cedere: oggi, ovunque vi troviate, sapreste come raggiungere Aglientu. Zizi, padre orunese trapiantato in Gallura, non ha ambizione politiche. Il suo è amore incondizionato per il paesello in cui è cresciuto: “Una montagna d’oro, ci siamo seduti sopra e non ce ne accorgiamo”. E illustra le meraviglie dei 24 km di costa del Comune, quelle che Beppe Severgnini in un recente tweet ha giudicato come “i più belli d’Italia”. Nomini Severgnini e Zizi gli telefona, perché Severgnini trascorre le sue vacanze da una vita a Rena Majore. Domenica scorsa, assieme a Quinto abbiamo organizzato alla buona una manifestazione dedicata alla mountain bike. Nessuna gara, solo voglia di pedalare in libertà tra ginestre, ginepri e spiagge. Ne avevamo parlato a gennaio, in una settimana lui ha messo assieme tutta la manifestazione, senza le lungaggini e le incertezze tipiche degli amministratori. Le Pro Looo, si sa, fanno molto più dei Comuni, anche se quello di Aglientu ha dato tutta la disponibilità necessaria perché la manifestazione riuscisse. Sono venuti a pedalare ad Aglientu da Cagliari, da Oristano, dall’Ogliastra, da Olbia, da tutta la Sardegna. Gente che ha pernottato in bed and breakfast e ha creato economia. Il gruppone delle bici era scortato da ambulanze, mezzi di soccorso, pattuglie dei carabinieri e della polizia locale: più che una manifestazione ciclistica, sembrava un convoglio umanitario diretto verso una zona terremotata. Ma è stato significativo, per comprendere quanta capacità di coinvolgimento abbiano le Pro Loco. Alla fine, donne e uomini di Aglientu hanno cucinato per un centinaio di persone. E tutte quelle persone hanno postato foto su Facebook di Aglientu e racconteranno che, ad Aglientu, ci si può andare anche per pedalare, non solo per fare il bagno. E grazie al genio e alla follia di quelli come Zizi che la piccola Sardegna sopravvive e riesce ancora a credere in sé stessa.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.023 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design