Le ultime volontà sono degne di compassione, sono la pietà che non si nega neppure al rancore, sono l’abbraccio a chi ha attraversato questa avventura terrena. Però, mi chiedo: se le ultime volontà sono contro la legge o contro l’etica che dobbiamo fare? L’episodio dell’ultimo saluto fascista ad un uomo rimasto negli anni orgogliosamente fedele a Mussolini accaduto a Sassari, sul sagrato della chiesa di San Giuseppe che cosa è? E’, come dice il figlio del defunto, voler rispettare quello che ha lasciato detto o scritto il padre? Quella bandiera di Salò sulla bara rappresenta l’ultimo e importante saluto ad uno che, a quanto pare, non ha abiurato, non ha dimenticato l’orrore del fascismo e del nazismo? Che significa che il gesto, se effettuato come atto commemorativo non è reato? Faccio un piccolo esempio: se io dico ai miei figli che come ultima volontà vorrei che loro rapinassero una banca che ritengo il male dell’economia mondiale e sono convinto che questo sia lecito, scrivo nelle mie ultime volontà che dopo aver effettuato la rapina si possono restituire i soldi perché volevo solo dimostrare con un atto commemorativo la crudeltà dei banchieri e delle loro lobby, il giudice incaricato di indagare su questo reato secondo voi dirà che è lecito? Smettiamola di nasconderci dietro i cavilli, di trovare soluzioni barocche laddove la fermezza deve essere chiara e risoluta: lo si dica forte al defunto docente di diritto, quindi uomo di legge, che l’apologia del fascismo è reato, sancito dalla costituzione e, essendo lui uomo di diritto avrebbe dovuto far cadere le passioni fasciste anche se erano legate alle sue ultime volontà: era un cavaliere della Repubblica Italiana (e non di Salò) e aveva giurato fedeltà alla costituzione. Le sue ultime volontà non potevano prevedere un saluto fascista, non potevano e non dovevano prevedere un reato.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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