Meteor shower,artwork
Andava sempre lì, ogni anno nello stesso punto. Un po’ come il salmone. Poteva andare ovunque tutto l’anno, treni, aerei, zaini, passaporti, vento di bolina, sabbia del deserto o riunioni e cravatte ma, in quel momento preciso dell’anno, tornava li. Questa volta il cielo era perfetto, tirato di nero lucido come se avesse su lo smoking. Non ne aveva mai posseduto uno di smoking, ma quella notte era come se lui e il cielo si fossero vestiti uguali, si sentiva elegante e leggero, appoggiato su quello scoglio come al bancone dell’Harry’s Bar, i riflessi di argento sull’acqua e si godeva nel silenzio lo swing del mare. Fu in quel momento che la vide. Tagliava il cielo disegnando una retta perfetta, da nord a sud, giusto in mezzo tra lo Zenith e il Nadir. La segui’ fino a quando l’ultimo lampo della sua luce si tuffo’ da qualche parte nella seta morbida di quel mare grafite. Non fece in tempo nemmeno questa volta a pensarlo. Nessun desiderio. Come gli altri anni d’altronde. Questa volta però sul suo foglietto bianco non aveva scritto nessuna lista, niente, solo una domanda. “Quando la vedrai, se la vedrai, cosa ne farai di quella meraviglia perfetta?” Ci penso’ a lungo, fresco e leggero, nel suo smoking elegante, come quello del cielo. Condivise con lui le ore che passavano e, quando lo vide baciarsi di nascosto col mare, tiro’ fuori il suo foglietto di carta e scrisse la risposta. “Le darò un nome. Come non ho mai fatto. Per stamparmi nella memoria non la sua linea perfetta, non i suoi riflessi di diamante, ma solo il brivido che mi ha dato della consapevolezza di essere stato qui, a guardarla, qui ed ora”. Piegò geometricamente tra le mani il foglietto di carta e lo dono’ al mare. Non ne aveva più bisogno ora. In qualsiasi posto del mondo sarebbe stato da ora in poi gli sarebbe bastato ricordare quel nome per avere la certezza di essere stato li. Senza più il bisogno di tornare. Si alzò in piedi a salutare il sole, fece un inchino gentile disegnandosi in faccia una ruga di più, prese lo zaino e si incamminò lasciando che il sole alle spalle giocasse a disegnare la sua ombra morbida sulla strada di sabbia.
Buon Ferragosto di stelle cadenti a tutti.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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