E’ un bellissimo slogan quello della campagna che Conad utilizza da molto tempo: “persone oltre le cose”. Ed è bello e rassicurante anche il messaggio, quello di un supermercato vicino ai problemi della gente, capace di mantenere i prezzi bassi su alcuni prodotti di prima necessità e addirittura bloccati per molto tempo. “Persone oltre le cose” significa porre al centro l’individuo, ma la pubblicità è solo narrazione di emozioni, storytelling che racconta soltanto alcune piccole verità, nascondendone altre. Conad si trova, proprio in questi giorni di Natale, al centro di una vertenza sindacale molto dura. Ha acquisito i supermercati Auchan e ha deciso, comunque, che su 18.921 dipendenti del colosso francese ben 3105 sono in esubero, 300 dei quali in Sardegna. Ieri, per chi si è recato a Predda Niedda a Sassari, a Cagliari-Marconi e Cagliari Santa Gilla, ha potuto constatare che le varie “città mercato” erano divenuti corpi vuoti con le serrande abbassate. Si è trovato davanti i lavoratori che incrociavano le braccia e consegnavano ai clienti un volantino con la speranza che si capissero le ragioni di quello sciopero. Che sono, ovviamente, sacrosante e dettate da una serie di scelte di alta finanza poco comprensibili a noi clienti, a noi persone oltre le cose. I lavoratori, quei lavoratori, hanno deciso di regalare il panettone che annualmente l’azienda dona come segnale di augurio ai dipendenti. Lo hanno regalato a quei clienti che si erano recati al supermercato per gli acquisti natalizi. La vertenza è complicata, l’acquisizione di una nuova realtà da parte di un’altra è cosa di ingegneria economica: fa parte delle grandi cose difficili da comprendere. Però da chi, oggi, ha acquistato una pagina delle maggiori testate dei quotidiani per raccontarci il bello del natale, da chi ha scritto che “il Natale ha tante facce diverse: quello delle persone che lo vivono, con le loro relazioni e le loro emozioni”, che ha scritto nella sua pubblicità cartacea: “Conad è accanto alla comunità e si occupa delle persone” verrebbe da dire: “cara signora Conad, le cose non stanno esattamente come mirabilmente racconti nella pubblicità e, anche se è Natale, quelle parole non incantano. Ci sono 3105 persone che non credono a quelle parole. E noi insieme a loro. Quelle, lo ricordiamo, sono persone oltre le cose e oltre l’alchimia economica che si nasconde dietro questa grande acquisizione che non porterà niente di buono. Con il risultato che la grande e bellissima “città mercato” ha prima distrutto i piccoli negozi (e quindi altri commercianti) ed oggi decide che tutto questo era solo un sogno. E le persone? Son diventate cose.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.018 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design