Quando penso alla prigione il mio pensiero va a Silvio Pellico (morto il 31 gennaio del 1854) il quale provò l’onta della carcerazione prima nei piombi di Venezia e successivamente nella fortezza austriaca dello Spielberg. Ho avuto modo di incontrare moltissimi detenuti e quasi tutti – se non tutti- avevano in tasca la storia delle “loro prigioni”. Ho ascoltato con attenzione molte vite e vicissitudini. Alcune mi rimarranno impresse per tutta la vita, altre camminano labili dentro una memoria che ritorna quando accadono alcuni fatti e ti riportano alle prigioni dei detenuti. Per questa rubrica, qualche giorno addietro, cercavo lo spunto per scrivere l’avvenimento storico del giorno e mi sono imbattuto nella tragedia di Cogne e della madre condannata per aver ucciso il piccolo figlio. Non conosco la sua storia se non perché divenne un fatto eclatante con tanto di plastico della villa dell’omicidio in una nota trasmissione televisiva. Ho riflettuto e ho ritenuto che, forse, quei fatti avevano diritto all’oblio. Però quella triste storia mi ha riportato ad un’altra tutto sommato più colorata e relativa ad un detenuto conosciuto all’Asinara negli anni ottanta. Lavorava come pastore a Santa Maria. Si chiamava Mauro ed era di origine valdostana. Aveva paura del mare e non si faceva capace che sull’isola non ci fossero le montagne. Non poteva, quindi, portare le mucche all’alpeggio e questo, per lui, era davvero un problema. Mauro, però, si esprimeva con un tipico accento sardo: anzi, barbaricino. Mi colpì moltissimo questa sua metamorfosi e lui sorridendo mi spiegò che erano molti anni che stava all’Asinara, precisamente dal 1970 e i detenuti sardi erano i suoi compagni da molti anni. Queste erano le sue prigioni. Era stato condannato per un omicidio d’impeto avvenuto in un bar di quei paesini innevati e con dietro le montagne bellissime e bianche. Discutemmo del suo futuro e della possibilità di ottenere la semilibertà. Aveva un lavoro in Val d’Aosta e riuscì ad uscire alla fine degli anni ottanta. “Mi mandi una cartolina” dissi a Mauro, “l’appenderò insieme a tutte le altre, nella bacheca dell’ufficio”. Erano le cartoline che tutti i detenuti in permesso premio o ex detenuti erano “costretti” ad inviare. Mi piaceva l’idea di avere fotografie da molte parti del mondo. Mauro cominciò con una cartolina che rappresentava la sua terra: mucche e pascoli. Poi continuò: prima una volta la settimana, poi mensilmente e, infine, per Natale. Per anni le sue mucche bianche e nere in mezzo a pascoli bucolici finivano in bella mostra nel mio ufficio di Cala d’Oliva all’Asinara. Scriveva poche parole Mauro: saluti e grazie. Nient’altro. Chissà che fine ha fatto. E’ da anni che non ricevo più le sue mucche. Lo immagino ancora nella sua terra con l’accento barbaricino a ricordare le sue prigioni.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.018 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design