Sabino Cassese, in un’ intervista rilasciata al quotidiano “la Stampa” chiarisce che: “l’anagrafe è di competenza comunale” e aggiunge che «il sindaco si trova davanti due norme di contenuto diverso.» La prima, del 1988, dispone che “le iscrizioni e variazioni anagrafiche dello straniero sono effettuate nelle medesime condizioni dei cittadini italiani”. La seconda, quella del famoso decreto sicurezza Salvini afferma che “il permesso di soggiorno non costituisce titolo per l’iscrizione anagrafica” e quindi, sempre secondo il giurista Cassese, già Ministro della Funzione Pubblica e giudice della Corte Costituzionale, “la seconda Legge non ha abrogato espressamente la prima e vi sono seri dubbi sulla legittimità della norma”. Il sindaco Orlando e gli altri primi cittadini che si sono uniti a lui non dovrebbe avere tutti torti, visto che è ancora in vigore la norma del 1998. Pasticcio giuridico? Giovanni Maria Flick, ex presidente della Consulta ed ex ministro della Giustizia affronta la questione, sempre sul quotidiano “La Stampa”, da un altro punto di vista. Non dice e non cita la norma del 1998, si limita a ricordare che sebbene condivide i dubbi sollevati da Orlando sulla costituzionalità delle norme contenute nel decreto Salvini, legati soprattutto al principio di accoglienza per i richiedenti asilo, dice testualmente che “un sindaco non può disapplicare le leggi dello Stato, altrimenti se ogni comune si muove a modo suo si crea il caos”. La soluzione è quella di rivolgersi alla Magistratura che presenterà il quesito davanti alla corte Costituzionale. Il dubbio c’è ed è forte. Salvini, da ministro dell’interno insorge e ricorda che le leggi vanno rispettate. E ha ragione. Bisognerebbe rispettarle tutte e sempre. Non suggerire ai sindaci, per esempio quando si è a capo dell’opposizione, di non rispettare quella sulle unioni civili. E’ una legge dello Stato anche quella. Salvini sembra dimenticarsene. Ma si sa come va il mondo e come va questo paese. Comandano i laureati di facebook, mica Cassese o Flick.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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