È ormai da più di un mese che escono le rubriche personalizzate dei Sardegnablogger. Quando, durante una riunione carbonara a casa di Filigheddu, proposi “Mi faccio il bunker”, come titolo per la mia, ci scappò una risata. Avevo spiegato il taglio che volevo dare a questo spazio e il tipo di notizie e fatti che mi proponevo di commentare. La risata rispondeva a una mia esigenza, condivisa dagli altri: provare, anche di fronte alla cattiveria dilagante a non dimenticare mai l’ironia, anche quando tocca consumarla amara; cercare di raccontare i picchi di bassezza di cui a volte gli utenti dei social (gli esseri umani) sono capaci, provando a esorcizzare con una caricatura di me stesso, individuo inerme e spaventato dal mondo che rinuncia al mondo stesso rifugiandosi nella misantropia di un bunker più o meno metaforico. Poi però leggi notizie come quella del ragazzo investito e ucciso mentre pedalava per andare al lavoro, e ti casca l’occhio sui commenti di alcune persone. Persone che ridono, che festeggiano, che sperano che ne muoiano altri. E ti passa la voglia di essere ironico. Brutti stronzi che non siete altro, ma di quali diritti cianciate, quando dite di averli, se vi sentite autorizzati a ridere della morte di uno che magari avete incrociato al mercato il giorno prima, e chissà quante altre volte nella vita? Cosa pretendete, in termini di tutele e opportunità negate, da una società che definite matrigna e ingiusta perché non vi trova un lavoro all’altezza delle vostre pretese, se in questa società fate la parte delle iene che ridono di fronte al cadavere di un essere umano come voi? Ma andateci voi nel bunker, e restateci, che manco il sole vi meritate. Animali.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un…. (di Giampaolo Cassitta)
Cutolo e l’Asinara (di Giampaolo Cassitta)
Mi ami? Fammi un riassunto. (di Giampaolo Cassitta)
Cari radical-chic guardate Sanremo e non fate finta di leggere Joyce. (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo, Italia.
La mia ora di libertà (di Giampaolo Cassitta)
A vent’anni si è stupidi davvero. A 80 no. (di giampaolo Cassitta)
La musica ai tempi del corona virus: innocenti evasioni per l’anno che verrà. (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
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