“L’Islam è pericoloso: nel nome dell’Islam ci sono milioni di persone in giro per il mondo e anche sui pianerottoli di casa nostra pronti a sgozzare e a uccidere” (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/10/charlie-hebdo-forza-nuova-fuori-islam-dallitalia-salvini-ci-sgozzeranno/1329474/)
Difficile credere che Salvini creda alle sue stesse parole.
Salvini si è dimostrato un politico abile e queste parole sono chiaramente deliranti.
Come si spiega questa contraddizione apparente?
Salvini usa questo delirio perché sa che, là fuori, ci sono persone che vogliono sentirlo, che vogliono la conferma delle proprie paure e dei propri pregiudizi.
C’è gente che gode a odiare.
Come quelli che hanno massacrato la redazione di Charlie Hebdo.
C’è tanta gente che prova un piacere perverso a odiare gli altri e per poter odiare, beh, bisogna avere dei motivi, no?
La paura è un ottimo carburante per l’odio.
Ora io dovrei odiare il mio vicino musulmano e marocchino–eja, quello dello champagne–che sta sullo stesso pianerottolo.
Ora è chiaro che io non posso odiare il mio vicino, se questo mi regala lo champagne, e anche di quello buono.
Il delirio di Salvini è rivolto a chi non ha un marocchino e musulmano come vicino di pianerottolo: la stragrande maggioranza dei suoi elettori (potenziali).
Ma perché i suoi elettori (potenziali) hanno paura dei musulmani?
Non so in Italia, ma in Olanda, la maggior concentrazione di elettori xenofobi la trovi proprio lì dove c’è la minore concentrazione di musulmani.
Cioè, nelle zone dove gli “autoctoni” hanno meno opportunità di avere, sullo stesso pianerottolo, un vicino musulmano che ti regala una bottiglia di champagne, e anche di quello buono.
Ora è chiaro che la mia visione dei musulmani è interessata: come ho già spiegato, io associo i musulmani alla possibilità di comprare il cibo che mi piace.
Ío vivo tra i musulmani.
Ma come mai, quelli che i musulmani non li conoscono, ne hanno spesso paura e li odiano?
Non voglio giustificare tutto e tutti–esiste gente che odierebbe tutto e tutti comunque–ma una grande responsabilità ce l’hanno i media occidentali.
IL TERRORISMO ISLAMICO
Definizione corrente, normalissima, usata praticamente da tutti i media.
Avete mai visto un titolo del tipo STRAGE DI BAMBINI A GAZA AD OPERA DEGLI EBREI?
Tutti–almeno in occidente–distinguiamo chiaramente tra Israele e gli ebrei.
IL TERRORISMO CRISTIANO DEL KU KLUX KLAN
Mai visto una definizione simile.
IL TERRORISTA CRISTIANO BREIVIK
Bisogna cercare specificamente con Google per trovare questa definizione.
Qualcosa la trovi: http://rimanereumani.wordpress.com/2011/07/30/breivik-un-terrorista-cristiano-fondamentalista/
Non si può dire che la definizione di TERRORISTA CRISTIANO sia corrente sui media.
A me, sardo, quel TERRORISMO ISLAMICO fa pensare a un’altra definizione, oggi passata di moda: BANDITISMO SARDO.
Eppure sono passati pochi anni da quando perfino i compagni del Manifesto si sentivano in dovere di precisare che, in quella banda di rapinatori arrestata in Puglia, c’era anche un sardo.
Solo del BANDITOSARDO veniva mezionata l’origine.
Essì, il razzismo è bipartisan e permea tutto e tutti e si autoalimenta con i luoghi comuni che automaticamente riproduciamo..
Secondo l’ineffabile Ernesto Galli della Loggia, ci sono qualcosa come un miliardo e mezzo di musulmani.
Quanti sono i TERRORISTI ISLAMICI?
Galli della Loggia, è più forbito di Salvini, ma non è meno rozzo.
Infatti dice: “Ed è precisamente il problema dell’Islam. Cioè di un insieme di religione, di cultura e storia, riguardante in totale circa un miliardo e mezzo di esseri umani, dove nel complesso (nel complesso, perché vi sono anche le eccezioni e sarebbe da stupidi ignorarle) vigono regole diverse e – questo è il punto decisivo – perlopiù incompatibili con quelle che vigono in quasi tutte le altre parti del mondo. Dove le donne non hanno gli stessi diritti e doveri degli uomini e per le prime può essere considerato un reato perfino guidare un’automobile; dove la distinzione sociale tra sfera religiosa e sfera civile è labile se non assente; dove aprire una chiesa cristiana è perlopiù vietato; dove i regimi politici hanno quasi sempre carattere dispotico e di rado riconoscono le libertà, a cominciare dalla libertà di stampa, che altrove sono invece considerate ovvie; dove – come hanno imparato con il loro sangue le vittime di ieri – la satira contro il potere è sconosciuta e quella contro la religione considerata inconcepibile.” (http://www.corriere.it/editoriali/15_gennaio_08/undici-settembre-europeo-7385d430-96fd-11e4-b51b-464ae47f8535.shtml)
Il forbito Galli della Loggia, dice, in modo forbito, che il mio vicino di pianerotto–eja, quello dello champagne–è pronto a tagliarmi la gola, in quanto musulmano.
Ernesto il centrocampista passa la palla a Matteo, il centravanti, e Matteo tira in porta.
Ernesto è un gran signore: lui non parla di pianerottoli e di gola da tagliare.
La sua platea di signori non gradirebbe tanta rozzezza.
Lascia che sia Matteo a farlo.
Da decenni è in corso la Terza Guerra Mondiale: quella per le materie prime.
E bisogna coltivare l’odio nei confronti di chi abita i luoghi in cui si trovano i giacimenti.
Tutto molto semplice.
Da decenni gli occidentali ammazzano musulmani a migliaia, nei loro paesi.
Bisogna odiarli, sennò non c’è gusto ad ammazzarli.
È più difficile ammazzare qualcuno che non si odia.
E a questo servono gli intellettuali: a creare la cultura dell’odio.
Ogni tanto alcuni di questi musulmani si incazzano e riescono a punzecchiare l’occidente, in modo più o meno serio.
Sono i famosi TERRORISTI ISLAMICI.
Raramente riescono nelle loro imprese, ma sono molto utili per giustificare le stragi che l’occidente compie in quei paesi, cominciando dalla Palestina.
Questo senza togliere nulla al fatto che quelli siano terroristi feroci e che facciano tantissime vittime, quasi unicamente tra i musulmani stessi.
Gente molto più qualificata di me ha parlato di guerra civile in corso nei paesi musulmani.
La strage di Parigi–sempre che non si tratti dell’impresa di alcuni pazzi isolati–va vista come diversivo e come impresa propagandistica all’interno di quella guerra lontana.
Quello che mi preoccupa, allora, in questi giorni, non è il mio vicino di pianerottolo, che non è un terrorista e mi ha regalato lo champagne.
Sono i Galli della Loggia, che preparano il terreno ai Salvini e agli altri razzisti, nella loro battaglia contro di noi.
Quello che mi preoccupa è l’uso–tutto interno alle logiche del potere in occidente–della strage di Parigi.
Perché il bersaglio di tutti costoro, non sono i musulmani, ma noi democratici–i “buonisti”–che dobbiamo essere ridotti a più miti consigli per permettere a loro di governare con la paura sulla massa di persone impaurite.
Questa è l’operazione in corso e noi siamo quelli che li ostacolano, non quella minoranza di musulmani.
Vedremo certamente tentativi di ridurre le libertà democratiche in nome della “libertà”.
È già stato fatto, dopo l’11 settembre.
È già stato fatto in Sardegna ai tempi del BANDITISMOSARDO.
Con quella cultura dell’odio si è preparata la militarizzazione dell’isola.
Pariamoci il culo: stanno preparandoci il pacco.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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