Un uomo ricco e potente si è suicidato: http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/03/03/news/alessandria_l_industriale_chimico_ghisolfi_si_spara_nella_propria_auto-108688043/?ref=HREC1-1
Ti fa pensare, questa cosa.
Oltre alla pietà per l’essere umano che ha rivolto un arma contro se stesso, viene da pensare che un ingranaggio di un sistema che vede la nostra terra solamente come un luogo da cui trarre profitti si è inceppato.
C’è un rapporto tra la morte di Ghisolfi e il piano di ridurre il Sulcis a un canneto, con le canne al posto delle banane, ma con gli stessi politici degni di climi più tropicali? https://www.sardegnablogger.it/tore-cherchi-e-le-canne/
Probabilmente non lo sapremo mai.
Non ci si può rallegrare davanti a una tragedia–io certamente non mi rallegro–ma forse è lecito sperare che ora quella macchina distruttiva dell’ambiente e della società sarde si fermi.
La storia non la scrivono gli individui, ma passa per gli individui.
L’ingranaggio che mira a ridurre la Sardegna a un semi-deserto, in cui produrre energia per gli altri, sperimentare armi per gli altri, far andare in vacanza gli altri, ha perso un pezzo importante.
Avrei preferito, invece, che Ghisolfi usasse il suo malessere personale per mettere in discussione il modo in cui voleva usare la Sardegna.
Ghisolfi sarebbe ancora vivo e la Sardegna, forse, avrebbe avuto un amico in più.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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