Per arrivare alle origini della letteratura partiamo da lontano, molto molto lontano. Ho il pennarello in una mano e sono in piedi davanti alla lavagna, pronta a fare lo schema delle trasformazioni fonetiche avvenute nel passaggio dal latino alle lingue romanze.
Nonostante io abbia messo in conto qualche risacca di noia della platea, i miei alunni sembrano inspiegabilmente affascinati dall’argomento.
– Vedete ragazzi, nella lenta trasformazione dal latino alle lingue romanze, le modifiche morfosintattiche e lessicali sono state numerose –
– Tipo? – mi chiedono incuriositi.
Quel desiderio di sapere è linfa vitale. È un fiotto di adrenalina. Una domanda, apparentemente banale, che per un insegnante si trasforma in atto che determina una propulsione possente.
Non sono più Romina Fiore, mi sento il professore Keating de L’attimo fuggente e non so cosa mi trattenga dal salire sulla cattedra col sottofondo di “O capitano, mio capitano!”
– Ad esempio prendete la parola “filius” dagli spagnoli, il cui alfabeto è mancante della consonante f, è stato trasformato in hilius e in seguito hijo. Stessa cosa per “farina” che è diventato harina. –
Una voce dal fondo della classe:
– Higa! –
Rimango paralizzata, la colonna sonora de L’attimo fuggente sfuma, lo schermo diventa nero e iniziano a scorrere i titoli di coda. Indugio un attimo, incerta sul da farsi. Sanzionare quella licenziosità fuori luogo o fare finta di non averla udita?
Rimetto il tappo al pennarello e penso che, in fondo, il meccanismo della trasformazione l’ha capito. Posso far finta di niente, per stavolta.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.023 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design