Il grave problema dell’astensionismo viene spesso e volentieri attribuito alla politica e al suo modo di amministrare.
Sicuramente la mala politica non invoglia il cittadino-elettore ad andare a votare ma non è così che funziona.
In questo caso la vera colpa e la vera responsabilità è del cittadino che si disinteressa della vita pubblica e non partecipa alle elezioni.
Questo è il vero punto.
Non serve a nulla avere le mani pulite e poi tenerle in tasca e disinteressarsi dell’andamento della nostra società.
E ancor di più non serve poi criticare.
Il sacro diritto al voto deve essere esercitato.
Si deve scegliere un proprio rappresentante o un proprio partito di riferimento.
Si può dire, ma non ci sentiamo rappresentati da nessuno.
Bene, allora, questi individui devono scendere in campo in prima persona.
Stare a guardare e non partecipare fa solo il gioco della politica al potere.
Dare la colpa alla classe politica dell’astensionismo non serve a nulla.
Le elezioni politiche e regionali non prevedono per essere valide quorum di partecipanti al voto.
Le elezioni saranno sempre valide a prescindere dal numero degli elettori.
Pertanto, continuare a dire bisogna che la politica rifletta sull’astensionismo non serve a niente.
E’ il cittadino che non deve fare come Ponzio Pilato e lavarsene le mani.
E’ come nel sistema mafioso.
Che serve dire bisogna sconfiggere la mafia e poi avere paura di denunciare il pizzo o essere omertosi.
Bisogna finirla con il vittimismo.
Bisogna che i cittadini capiscano che se vogliono cambiare veramente le cose devono partecipare e non lasciare fare.
Perché, così le cose non cambieranno mai e la classe politica farà sempre le stesse cose e se ne fregherà sempre di più.
Occorre che, invece, la partecipazione al voto sia massiccia e ponderata.
Se l’elettore rimarrà sempre di più a casa a guardare la vita pubblica da lontano ne rimarrà sempre più schiacciato e soggiogato.
Basta guardare e pontificare.
Ognuno di noi deve metterci la faccia e farsi sentire.
Altrimenti saranno sempre gli altri a decidere per noi.
Togliamoci l’alibi che l’astensionismo è colpa della politica.
Facciamolo per noi.
Stare fermi e criticare solamente non aiuta al Paese.
Prendiamoci la responsabilità di quello che accade.
Sporchiamoci le mani e partecipiamo alle decisioni della politica.
Se ci fosse maggiore partecipazione si potrebbe veramente dare un segnale di cambiamento.
E forse sarebbe l’unico modo di cambiare il nostro paese e la sua mentalità.
Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un…. (di Giampaolo Cassitta)
Cutolo e l’Asinara (di Giampaolo Cassitta)
Mi vuoi vedere nuda? (di Cosimo Filigheddu)
Hanno vinto i Maneskin. Anzi, no. (di Giampaolo Cassitta)
Perché abbiamo bisogno di Sanremo (di Giampaolo Cassitta)
Cari radical-chic guardate Sanremo e non fate finta di leggere Joyce. (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo, Italia.
La mia ora di libertà (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.662 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design