L’amore. Quello strano, che appare quando meno te lo aspetti. Gironzolava da sempre nelle praterie degli affetti, ma avevamo arato troppe volte e piantato altro in quella pianura che è la vita. Ci si lascia, perché non aveva funzionato, perché non poteva funzionare e perché è “sempre bello lasciarsi piuttosto che non essersi mai incontrati.” Uno, poi, si sceglie anche lo scenario per un nuovo incontro, per restituirsi qualche piccolo ricordo, per un saluto. Un saluto soltanto. Questo ha pensato Nick Alexander, 36 anni, di Londra, quando ha chiamato la sua ex fidanzata Helene Jane Wilson, tredici anni più grande. “Sono a Parigi. Raggiungimi”. Una telefonata come tante, da chi è rimasto amico. Lui vendeva spillette e t-shirt per una metal band californiana che aveva deciso di suonare al Teatro Bataclan, in Boulevard Voltaire il tredici novembre duemilaquindici. Lei, più semplicemente, viveva a Parigi e ritrovare la sua ex-fiamma era un motivo bello per passare la serata tra la musica e i ricordi. Così doveva andare, con quella musica, con quegli amici improvvisati che quella sera sembravano proprio “i migliori che avessero”. La loro storia ormai era un crogiolo di ricordi in bianco e nero. Non aveva funzionato. Come certi procedimenti chimici, forse non poteva funzionare. Semplicemente. Ma non è mai tutto semplice. Ecco tra il frastuono dei suoni un rumore sordo, diverso dal metallo delle chitarre e dal rullare della batteria: tara ta ra ta ta, quasi come stessimo suonando “c’era un ragazzo che come me”. Nick non parla più. Si accascia soltanto. Helene Jane non capisce, ma comprende il momento. Non è la chitarra e non è la batteria. Il cuore di Nick si sta fermando, non pulsa, è lento, lentissimo. Quel suono era davvero una mitraglia, proiettili che hanno colpito Nick. Lei, Helene, si butta sopra di lui, prova a fargli la respirazione bocca a bocca. Lui Non si muove, non si muoverà più. “L’amore della mia vita è morto tra le mie braccia” dice Helene che sarà a sua volta ferita ad entrambe le gambe. Rimane il silenzio gelido sui corpi e sulle vite. Ogni uomo è una storia e il terrore che macina odio cancella anche la bellezza dei ricordi. Rimane sola Helene, con in tasca “un bacio non dato”.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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