Era donna. Era fidanzata, anche se con un rapporto temporaneamente interrotto. Era forse ubriaca, portandosi a casa un uomo appena conosciuto. Quindi “Se l’è cercata”. Deduzione scaturita in numerosi piccoli cervellini maschilisti. Quello che ha invitato nel suo appartamento era un senegalese. Di quelli col pisello grande, per intenderci. Ah beh, allora era anche un po’ zoccola.
C’è la troia e c’è l’extracomunitario. Elementi imprescindibili per girare un film con la regia di Salvini e la sceneggiatura di Catena Umana.
Le conclusioni arrivano presto, anche indotte da una certa stampa che non si limita a dare la notizia e/o moderare i commenti degli articoli online. Ci aggiunge, invece, contorni succulenti e licenziosi. Giochi erotici di fine serata. Alcol, forse droghe. Abitudini sessuali da libertina.
Ashley Olsen era una donna libera, non libertina. Libera come ogni donna dovrebbe essere. Padrona di fare ciò che voleva del proprio corpo, senza per questo meritare l’orribile fine che ha fatto. Padrona di ingrassare, senza guadagnarsi l’epiteto di cicciona e risatine al suo passaggio. Padrona di dimagrire, senza sentirsi rivolgere commenti imbecilli “sei sciupata”. Padrona di rifarsi le tette, senza dare adito a telenovelas che la connotano come una complessata o una donnicciola pateticamente aggrappata a una giovinezza che fugge via. Padrona di fare sesso e portarsi a casa chi voleva. Padrona del suo corpo e della sua morale. Senza dover conseguire, alla fine dei giochi, la morte come giusta punizione per la sua condotta scandalosa.
Dissoluta e indecorosa solo ai vostri miserabili e patetici occhi, stronzi.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
Io e il compagno Enrico. (di Giampaolo Cassitta)
Don Puglisi e la mafia. (di Giampaolo Cassitta)
Temo le balle più dei cannoni (di Cosimo Filigheddu)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Elisa o il duo Mamhood &Blanco? (di Giampaolo Cassitta)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Morto per un infarto Gianni Olandi, storico corrispondente da Alghero della Nuova Sardegna (di Gibi Puggioni)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.712 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design