20081222- ROMA -SOI- ISTAT: 5,3% FAMIGLIE NON HA SOLDI PER IL CIBO - Un anziano fruga tra i rifiuti del mercato di piazza S. Cosimato a Trastevere, oggi a Roma. Secondo l'ultima indagine dell'Istat, a fine 2007 e' salito dal 4,2% al 5,3% il numero delle famiglie che ha dichiarato di avere avuto nel corso dell'anno ''momenti con insufficienti risorse per l'acquisto di cibo''. ANSA /GUIDO MONTANI/DEBDEB
Cecilia (la chiameremo così) portava al doposcuola la sua merenda, un panino imbottito, nello zaino. Quando arrivava il momento del break, ne mangiava solo metà. Il resto, lo depositava nel cestino della spazzatura. Faceva sempre così. Non mangiava più di mezzo panino.
Gli educatori di Cecilia pensarono, dunque, di introdurre un progetto educativo teso a evitare lo spreco di cibo. Si concentrarono sulla metà del panino destinata alla spazzatura. Con pazienza e passione, spiegarono a Cecilia e agli altri bambini l’importanza del cibo. Il lavoro non tardò a manifestare i suoi frutti. Cecilia continuò a mangiare mezzo panino ma l’altra metà, anziché nel cestino, la riponeva nello zaino. L’avrebbe mangiata più tardi.
Un giorno, la madre di Cecilia si presentò in aula e, vista la figlia riporre il resto del panino nello zaino, la redarguì con il sorriso. “Cosa fai? Non siamo mica a questo punto…”. Cecilia, diligentemente, tirò fuori dallo zaino il suo mezzo panino e lo ripose nel cestino della spazzatura. Dove finì, irrimediabilmente, anche il progetto educativo in questione, travolto da un rivolo di ignoranza mascherato da vago senso di dignità.
Riporto questa vicenda così come mi è stata raccontata per dire che, spesso, ad avere necessità di progetti educativi “basic” sono proprio i grandi, soprattutto se di mestiere fanno pure i genitori. E anche perché la questione dell’alimentazione e dello spreco di cibo meriterebbero maggiore attenzione, dal momento che, solo in Italia, poco meno di tre milioni di persone usufruiscono di aiuti per i pasti (dati 2015). Nonostante ciò, ogni anno gettiamo nella spazzatura più di 5 milioni di tonnellate di alimenti commestibili.
Il “Corriere della sera”, qualche giorno fa, ha ricordato che, dal settembre scorso, è in vigore una legge che offre la possibilità di donare la merce invenduta senza alcun problema. Anzi, la norma consente a ristoranti, mense aziendali, supermercati eccetera, di risparmiare qualcosa sulla Tasi, la tassa locale sui rifiuti, producendo un documento di trasporto dell’associazione che riceve gli alimenti. Insomma, una buona iniziativa, seppur carente di pubblicità. E proprio per questo ne parlo qui.
Se poi la madre di Cecilia dovesse riconoscersi nel leggere questo post, sappia che c’è sempre qualcosa da imparare dai propri bambini.
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