Uno dei dati più interessanti di questa tornata elettorale dedicata ai Comuni è il 26,9% di affluenza a Orgosolo, dove è stato rieletto il sindaco uscente, Dionigi Deledda, indagato per presunte irregolarità nell’appalto per i lavori al campo sportivo. Si tratta, in questo caso, di un astensionismo ben motivato.
Per Deledda la procura di Nuoro aveva addirittura sollecitato il divieto di dimora a Orgosolo. L’inchiesta lo aveva indotto a dimettersi insieme alla sua maggioranza. Ma lui si è ripresentato, nonostante il paese si fosse schierato per il mantenimento della gestione commissariale. Deledda sapeva benissimo che, presentando una sola lista, in assenza di competitori, non avrebbe mai superato il quorum del 50% più uno degli aventi diritto e sarebbe rimasto comunque a casa. Ci voleva, insomma, almeno un’altra lista.E difatti ne spunta una nuova, capeggiata da una donna che alle urne raccoglierà la bellezza di 47 voti.
Uno stratagemma? A Orgosolo lo pensano in tanti, soprattutto dopo che la magistratura nuorese ha deciso nuovamente di riaccendere i riflettori sulle vicende amministrative del paese, sequestrando gli atti relativi alla presentazione delle firme a supporto delle due liste e indagando per falso ideologico lo stesso Deledda e la segretaria comunale, quest’ultima rimossa dal suo incarico dal commissario straordinario che aveva guidato l’amministrazione dopo le dimissioni di Deledda e della sua maggioranza.
In questo clima la stragrande maggioranza degli abitanti di Orgosolo ha compiuto, silenziosamente, la sua scelta, non recandosi alle urne. Deledda ha racimolato 778 voti, cioè il 94% del 26,9% degli elettori. Chi e cosa rappresenti il sindaco, insomma, non è ben chiaro.
Per una volta, non mi sento di criticare chi ha scelto di non andare a votare. A Orgosolo non avevano altre possibilità per manifestare la volontà popolare.
Deledda, giunto al terzo mandato, dichiara al giornale che è doveroso ripartire e recuperare la fiducia dell’intera collettività. Temo che non sarà facile.
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