Era una notte buia e tempestosa… Lo so, non è un esordio particolarmente originale, ma quella era davvero una notte buia e tempestosa. Incastonata in una settimana durante la quale la Sardegna veniva frustata da potenti raffiche di maestrale che superavano i 100 km/h. Una di quelle notti in cui non solo viene voglia di star rintanati dentro casa, ma si sente l’obbligo di mettere i paraspifferi sotto le porte. Perché quello non era semplicemente vento: era un avvoltoio che estirpava i capelli dalla testa e strappava la verginità alle ragazzine.
Invece i due velisti non solo non sono rimasti a casa ma, senza capire se abbiano agito animati dall’incoscienza giovanile o dalla demenza senile, hanno calato in acqua il loro guscio di noce e, partendo da Solenzara in Corsica, erano pronti a solcare il Tirreno per giungere fino all’Elba.
Perché, si sa, c’è gente che guarda un paio di puntate di Fargo e, sentendosi invincibile, sceglie di osare. No, non lassù dove volano le aquile. Ma spingendosi ancora oltre, nella sommità dove s’innalzano gli idioti.
Banalmente prevedibile pensare che quelle raffiche avrebbero presentato un salatissimo conto, prima o poi. E invece a quei due non hanno nemmeno spettinato certezze. Nonostante l’allerta meteo diramata dalla protezione Civile hanno riempito uno zaino, preso il loro cagnolino – che se avesse avuto il dono della parola li avrebbe mandati affanculo – e via a tentare di far galleggiare uno strappo di carta igienica in una vasca idromassaggio. Come se essere umani non sia una condizione di per sé già abbastanza drammatica.
Poco dopo aver lasciato il porto, la coppia si è trovata in condizioni di difficoltà via via crescente, proprio come negli step progressivi di un videogioco. E infatti alle 19.00 la Capitaneria di Olbia ha ricevuto il loro mayday. Il recupero è stato rocambolesco: la guardia costiera ha ritenuto le condizioni del mare talmente proibitive da decidere di non far uscire neanche una delle motovedette ormeggiate, ma si è adoperata chiedendo aiuto alle navi in transito. Una nave cisterna liberiana, la Central Park, ha scorto i due naufraghi e offrendo un parziale scudo al mare ha consentito a una motovedetta d’altura, molte ore dopo, di strappare la coppia e il cane alle onde. Non avrete una seconda occasione per fare una buona prima impressione, direbbe Oscar Wilde. – Ma perché non siete andati a giocare a canasta in parrocchia? – devono aver pensato i militari che, sì, sono preposti al soccorso ma quando il rischio si sprigiona da un repentino cambiamento climatico o da un imprevedibile ostacolo. L’incoscienza e il delirio d’onnipotenza di qualche spericolato convinto di riuscire a dominare il mare non sono contemplati nelle loro mansioni. Del resto anche la fragile Ginestra del Leopardi, spoglia della stupida superbia del genere umano, era pronta a soccombere alla violenza del vulcano perché priva del folle convincimento di potersi opporre alla furia della natura. E ‘sti due cagaranzuli, invece… La pancia suggerisce che l’unico happy end possibile sarebbe stato quello di lasciare il guscio di noce e i suoi occupanti al loro destino, in balìa delle onde. Ma subito dopo interviene assennatamente la ragione che consiglia, invece, di mettere in salvo il più intelligente fra tutti i membri dell’equipaggio: il cane.
[Foto meteoweb.eu]
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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