Conosco uno, ma lo conosco solo su Facebook, che passa per efficace opinionista. È un opinionista da battaglia, incline alla provocazione, alla scazzottata virtuale: usa un linguaggio diretto da scrittore ultima generazione, uno slang molto ricercato, però se lo insultano ripaga con la stessa moneta e modi altrettanto ruspanti.
È brillante, ha talento e sa usare la penna con maestria.
Lo osservo con attenzione da quando ho capito che una cospicua percentuale dei suoi post è il risultato del copia e incolla. Ripropone post di altri, aforismi, battute, senza mai citarne il vero autore, attribuendole a se stesso in un tripudio di like. Sono lampi di genio che gli sarebbe tanto piaciuto veder uscire dal suo fertile cervello, ma purtroppo altri hanno avuto l’illuminazione prima di lui. Allora se ne appropria furtivamente, avendo troppa considerazione di sé e troppo poca degli altri per poter riconoscere la citazione. Se fiuta la possibilità di essere scoperto, modifica appena appena la forma lasciando inalterata la sostanza, così da poter rintuzzare eventuali contestazioni.
Copia oggi, copia domani, col tempo si è costruito una solida fama da commentatore qualificato. Facebook non è la vita, ma chissà perché io resto convinto che uno capace di rubare le idee degli altri possa rubare qualunque altra cosa.
Certo, quando ruba la serva è una ladra e quando invece ruba la padrona è cleptomane (questa la disse Trilussa), nel senso che a qualcuno il furto viene perdonato con maggiore facilità o si finge di non vederlo.
Un giorno questo signore si darà alla politica, me lo sento. E se sarà eletto a qualcosa, alle sue prime dichiarazioni programmatiche io sarà là ad ascoltare. Per digitare su Google quel che dirà.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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