L’acqua che è pioggia, mare e tempesta. Acqua che inonda, lava, cammina tra le terra e piange dal cielo. L’acqua si ama e si odia, si benedice e si maledice. Ma le cose non sono mai così semplici. Ci siamo formati nel liquido amniotico, abbiamo giocato tra il mare e la vita. Siamo onde lontane gonfie di particelle minuscole e bellissime. Camminiamo su un mondo dove vagano circa 1.390 milioni chilometri cubi di acqua: disegnano colline e pianure, regalano vene alla terra, si colorano e si nascondono nel sottosuolo. Tutto è acqua: le stalattiti, le stalagmiti. Tutto diventa acqua, tutto si leviga e tutto scompare. Il nostro corpo è composto dal 60% di acqua. Siamo figli delle gocce di rugiada e della pioggia. Siamo acqua e sale, mare e oceano. Ma ce ne dimentichiamo. Era necessaria la giornata mondiale dell’acqua? Si, era necessaria per la memoria e per tenere bene a mente l’importanza del liquido incolore e inodore. L’acqua è vita, la vita è acqua.Il 22 marzo si festeggia la giornata internazionale dell’acqua ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, risultato della conferenza di Rio. L’obiettivo della giornata è sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico.Oggi recatevi al mare, sul lago, davanti ad un fiume. Osservate le nuvole o la neve che lentamente si scioglie. L’acqua ci appartiene. E’ il bene comune, è il bene di tutti e non di qualcuno. Aggiungete le lacrime di felicità e vi renderete conto di quanto sia importante un bicchiere d’acqua e di speranza. Ne abbiamo bisogno come il pane. E per mischiare la farina è indispensabile l’acqua.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.018 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design