Latini, Casalvolone, Inardi, Buttafarro, Paolini. Potrebbe essere la formazione di una vecchia squadra di calcio. Ma non è così. Non li avete riconosciuti? E se vi dicessi “Signora Longari”?Si, proprio così: alcuni concorrenti di Rischiatutto, il quiz che vide la luce il 5 febbraio 1970. Sono passati esattamente 52 anni e i miei ricordi vanno alle cabine, alle buste (la uno, la due o la tre?) a Sabina Ciuffini, la valletta, alle domande di geografia, musica sinfonico-orchestrale, vulcanologia, storia romana (era quella prescelta dalla Longari) il Jolly e il rischio. In quegli anni, per Natale, a me e mio fratello ci regalarono il gioco da tavolo che conteneva un cartellone, dei cartoncini gialli numerati in serie da sei che corrispondevano al valore delle domande (da 10.000 a 60.000 lire) le domande divise per materie, una clessidra e i cicalini con i quali ci si prenotava per rispondere. Nella scatola c’era anche una riproduzione plastificata degli occhiali di Mike Bongiorno. Ricordo ancora alcune domande (che cos’è l’ontano?; chi inventò il telefono?) e ricordo molte discussioni tra gli amici. Mi è sempre piaciuto partecipare, provare a rispondere anche perché mi piaceva rischiare. Ovviamente il gioco durava davvero molto poco. C’erano solo 600 domande e una volta imparate a memoria diventavi come la signora Longari. Rischiatutto, quello vero, si guardava ogni giovedì seduti sul divano con mio nonno che non sopportava Mike Bongiorno, mia madre che provava a rispondere a tutte le domande ed io che m’immaginavo di fidanzarmi con Sabina Ciuffini. Fu un anno bellissimo, tra rischiatutto e scudetto del Cagliari oppure fu indimenticabile solo perché avevo 11 anni. Come il numero della maglietta di Gigi Riva. Chissà. Chiudete gli occhi e gridate insieme a me: “Allegria!!!”. Quel mondo in bianco e nero diventerà coloratissimo e magicamente sentirete una voce lontanissima: “Ahi ahi signora Longari….”
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Ma in piazza d’Italia dove sorge il sole? (di Cosimo Filigheddu)
2 luglio 1980, assassinio in Sardegna (di Francesco Giorgioni)
Temo le balle più dei cannoni (di Cosimo Filigheddu)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Elisa o il duo Mamhood &Blanco? (di Giampaolo Cassitta)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Morto per un infarto Gianni Olandi, storico corrispondente da Alghero della Nuova Sardegna (di Gibi Puggioni)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.722 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design