È notizia di poche ore fa. Il Consiglio di Stato si è pronunciato sul contenzioso che vedeva opposte le ragioni del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e quelle di Michael Harte, ricco neozelandese amante dell’ecologia e della Blue Economy. L’oggetto conteso era l’Isola di Budelli, acquistata da Harte alla fine del 2013 e incamerata provvisoriamente dal Parco, qualche mese dopo.
Sulla vicenda scrissi due articoli, finiti sulla pagina FB di Sardegnablogger: “Ansia da prelazione” e “La Spiaggia Rosa di Fantozzi”. Vi consiglio di rileggerli perché spiegano abbastanza bene l’intera vicenda, ovviamente valutata dal mio punto di vista. Aggiungo solo una cosa: il tenace Presidente Bonanno (perché di questo bisogna dargli atto), un risultato importantissimo lo ha ottenuto. Ha dimostrato ancora una volta che da una piccola isola alla periferia dell’impero è possibile infilarsi nelle pieghe della burocrazia romana e trovare il bandolo giusto per modificare leggi e regole di respiro nazionale. Quei 3 milioni di euro non potevano essere spesi, perché le norme sul controllo della spesa impediscono agli Enti pubblici di acquisire nuovo patrimonio immobiliare. Il Presidente del Parco era riuscito, insieme ad altri soggetti politici, ad andare in deroga a questo principio. Questo vuol dire che ci sono le condizioni, se ci fosse anche la volontà, per portare l’attenzione dello Stato e del Governo sulla assoluta anomalia legislativa del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. Questo è l’unico parco in Italia in cui il territorio dell’Ente coincide alla perfezione col territorio di un unico Comune. Questo fatto, indipendentemente dagli amministratori dei due enti e dal loro colore politico, ha creato una situazione di conflitto continuo con il Comune che è sotto gli occhi di tutti da quando l’area protetta esiste (1997). Occorre che il Parco sia pensato e ritagliato in funzione delle particolarità del territorio che va a proteggere. Certo è difficile, per una piccola comunità, cambiare norme di carattere nazionale, anche quando queste norme sono state calate esclusivamente sulla vita dei suoi abitanti. Oggi però sappiamo che non è impossibile.
https://www.facebook.com/Sardegnablogger/posts/724309004248120
https://www.facebook.com/Sardegnablogger/posts/689564021055952
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
Io, Chiara e Francesco Nuti (di Giampaolo Cassitta)
La strana storia del Dr. Gachet. (di Giampaolo Cassitta)
Temo le balle più dei cannoni (di Cosimo Filigheddu)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Elisa o il duo Mamhood &Blanco? (di Giampaolo Cassitta)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Morto per un infarto Gianni Olandi, storico corrispondente da Alghero della Nuova Sardegna (di Gibi Puggioni)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.705 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design