Io non sto, a prescindere, con le donne. Esattamente come non sono contro gli uomini, a prescindere.
Perché? Perché credo di aver la capacità e gli strumenti per valutare che un “A bonaaa!” urlato per strada da un muratore sorridente, in un momento di entusiasmo per un paio di tacchi, abbia un peso specifico differente dal capoufficio che, con fare meno manifesto ma ben più subdolo, ti invita a recarti nel suo studio fuori orario.
Io non sto, a prescindere, con le donne. Perché ci sono donne meravigliose e ce ne sono di orribili, esattamente come gli esemplari nell’universo maschile. Perché a uomini che usano violenza, fisica e/o psicologica, nei confronti delle loro mogli, compagne, fidanzate e colleghe fanno il paio altrettante donne capaci di strumentalizzare figli per far dispetto agli ex mariti, arrivando a far divorziare dal loro papà anche bambini che nessuna colpa hanno dei contrasti fra i loro genitori.
Io non sto, a prescindere, con le donne. Perché ci sono donne che a sostenere un colloquio per un posto di lavoro ci vanno apposta con la maglietta scollata e la gonna corta, mettendo in piazza le componenti in dotazione anziché le competenze. E se poi viene assunta quell’altra, è perché “se la fa” con l’amico dell’esaminatore.
Io non sto, a prescindere, con le donne. Perché ci sono donne che, incuranti del dolore altrui, tengono legati uomini di cui a loro non importa nulla. Ma vederli striscianti e imploranti ingrassa il loro ego famelico.
Io non sto, a prescindere, con le donne perché ce ne sono che degradano e annientano pubblicamente chi le accompagna nella vita e una donna che degrada è una donna degradata.
Io non sto, a prescindere, con le donne. Perché ci sono donne la cui amicizia e solidarietà sbandierata è un bel sipario per celare una cospirazione contro un’altra donna.
Io non sto, a prescindere, con le donne. Perché ci sono donne che gridano al sessismo, accusano gli uomini di essere superficiali, di badare solo a culo e tette e poi vanno a fare la mastoplastica additiva per piacere a quegli uomini.
Io non sto, a prescindere, con le donne. Perché ci sono donne che, senza nulla togliere alle responsabilità e doveri di lui, se la fanno col marito della loro migliore amica.
Io non sto, a prescindere, con le donne. Perché ci sono quelle, come la Moretti, che quando fanno politica entrano in un mondo maschile e parlano un linguaggio da maschio, più sessista dei maschilisti, snaturandosi. E poi sono costrette ad usare gli stereotipi femminili perché solo con quelli possono ricordare agli elettori che sono donne. Di quelle però preoccupate esclusivamente di arginare la frana estetica, ma non quella etica.
Io sono femminista e sto dalla parte delle donne.
Sto con le donne. Non con quelle che ho elencato, no. Sto con tutte le altre.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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