Dunque, il sindaco parlò. E disse le stesse cose, più o meno, che vennero in mente a Bill Clinton per giustificare ciò che, in prima istanza negò: non aveva avuto un rapporto sessuale con la giovane stagista, bensì un rapporto sessuale “improprio”. La lettera del primo cittadino di Porto Torres parte da questo punto con qualche errore: “Io ricordavo di averle pronunciate ma non così come date in pasto ai cittadini”, scrive Wheeler. In realtà, se vi andate ad ascoltare il video da lui inserito sulla sua pagina facebook, diceva che quelle minacce, lui, non le aveva mai fatte. Però, nella lettera tiene a precisare che: “ora che le ho risentite ne confermo il loro significato che voleva essere un invito alla sincerità e alla coerenza che non trovavo più da tempo nella condotta della signora Ponticelli”. Il gioco di prestigio, come per Clinton, accade. Le frasi, in realtà le ha dette, ma il significato che quelle frasi nascondevano era un altro e poi, suvvia, occorre contestualizzare. Provate a dare un significato che non sia minaccioso ad una frase del genere detta, per giunta ad una donna da parte di chi, comunque, in quel momento ha più potere: “O lui o dimettiti da consigliere”. Provate a dare un significato a questa frase che segue la prima, quando la donna i questione prova a dire “non esiste, non esiste” : “Al prossimo articolo di merda o cosa è, io chiederò il recall, ok?”. Il sindaco, poi, nella lettera che compare oggi sulla Nuova Sardegna, se la prende anche con il giornalista in quanto definiva la signora Conticelli “addirittura stella polare della maggioranza”. Che dire? Difesa da prima repubblica. Ve lo ricordate l’allora giudice Di Pietro quando chiedeva ad un imputato: Sant’Iddio, assolutamente si o assolutamente no? Provi a parlare come si mangia”. Ecco, in poche parole, o in soldoni: il buon Clinton si salvò politicamente ma non eticamente. La bugia la disse, eccome. Il buon Sindaco Wheeler quelle frasi le ha dette eccome, se lo ricorda pure. Ma era il contesto. Certo, c’è sempre un contesto e una giustificazione plausibile per dire che alcune cose non sono accadute così come sembra. Il problema è che, però, le bugie non si dicono. A prescindere, direbbe Totò e direbbero, soprattutto, i militanti e gli elettori del movimento cinquestelle che gridano e giustamente a gran voce onestà, onestà. Anche intellettuale, mi auguro.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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