Lui ha gli occhi che continuano a sorridere anche quando la bocca ha già smesso di farlo. E’ grande, ma è piccolo. Intelligente e straordinariamente capace, però non conosce la pianificazione del lavoro, ignora la costanza nello studio e l’attenzione durante le attività. Eppure possiede un ingegno acuto e sagace che l’anno scorso gli ha permesso di recuperare nel giro di una settimana una decina di insufficienze, senza alcuna ernia da sforzo ma solo prestando attenzione alle altre interrogazioni e integrando con un po’ di studio a casa.
In classe gironzola, ride, scherza e non riesce a stare seduto e tranquillo. – Prof. mi manda in bagno? – – No, sei tornato 10 minuti fa – – E allora posso andare a prendere una bottiglietta d’acqua? – – Ce l’hai sul banco – – Ah giusto, acqua le serve? Vado a comprargliela? –
Lui è fatto così: prendere o lasciare. Ad alcuni colleghi questo suo atteggiamento infastidisce, ad altri fa sorridere. Io appartengo agli altri perché sono fermamente convinta della sua bontà, in barba alla strafottenza che invece qualcuno attribuisce al suo modo di fare. Una volta, mi ha riferito, una collega gli avrebbe detto che ha una “faccia da galera” e sono certa che quella lì non abbia mai guardato dentro gli occhi di questo alunno, specchio attendibilissimo della sua innocuità disarmante, di chi cammina prestando attenzione a non calpestare le formiche.
– C’è qualcuno che viene volontario all’interrogazione? – Si sollevano due mani che appartengono sempre ai soliti. – E tu? – gli dico – No, oggi no prof. – – Ma non hai intenzione di recuperare questo 4 prima della fine del trimestre? – ribadisco guardando il registro. – Sì, certo. Ma non oggi. Domani professore’ – – E tu in un pomeriggio dovresti studiare le origini della letteratura, tutto Dante e tutta la lirica del ‘300? – – Eja, già ce la faccio, domani le giuro che vengo volontario – – Ci credo quando ti vedo qui all’interrogazione – – Ajò, scommette? – – Sì, scommetto – – Cosa ci giochiamo? Due voti in più nella verifica? – – No, i voti sono una cosa seria e servono a valutare le tue competenze; non li metto in palio per una scommessa. Facciamo un caffè – – Ci sto – e si alza dal banco, tira la pancia indentro e spinge il petto in fuori mentre percorre il tragitto che lo separa dalla cattedra per stringermi la mano in maniera solenne.
L’indomani entro in classe, do l’avvio alle operazioni burocratiche che appartengono alla routine quotidiana e, mentre scrivo sul registro, con la coda dell’occhio intravedo una sagoma scura che si avvicina alla cattedra e vi appoggia sopra un bicchierino di plastica con una bustina di zucchero e una paletta.
– Prof. le dovevo un caffè – dice con tono mesto.
E se non fosse per quella sua onestà, che toglie anche la voglia di replicare, io glielo direi che della scommessa me n’ero completamente dimenticata.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.020 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design